Napoli. Crescono i casi Covid-19 in Campania, ma il presidente della Regione Vincenzo De Luca rassicura e stringe la morsa su uscite e riti religiosi di Pasqua. Anche oggi, De Luca, come ormai fa da diverse settimane di fare il settimanale aggiornamento via social con una diretta streaming su Facebook, con decine di commenti dei social-spettatori. De Luca ha snocciolato gli ultimi dati aggiornati in linea, secondo il presidente, con l’algoritmo previsto, sarebbero stati al di sotto se non ci fossero i focolai di case di cura e alcuni comuni della provincia di Napoli. Dato confortante non sono cresciuti i ricoveri in terapia intensiva. Cauto ottimismo, dunque, ma De Luca chiede un’altra settimana di rigore. “Abbiamo 2677 pazienti. Non sono cresciuti i ricoveri in terapia intensiva. E’ molto probabile – aggiunge – che il virus in questi 40 giorni abbia perduto una parte della sua aggressività, ma sono cose che valuteranno bene gli esperti”.
“Crescono i contagi al Sud, come era prevedibile. Abbiamo registrato nello specifico una presenza tra i contagiati di soggetti più giovani rispetto alla media nazionale, crediamo sia dettato dalla ondata di ritorno venuta dal Nord”. Poi De Luca torna sul divieto di far passeggiare i bimbi: “Se non stringiamo i denti per altri dieci giorni, i bimbi resteranno chiusi a casa a giugno e a luglio”.
“Nel complesso il dato campano si mantiene assolutamente in linea con le previsioni dell’algoritmo, siamo in una situazione di assoluta tranquillità”. Ha detto il presidente. Poi spiega cosa ha fatto innalzare il dato: “Se non avessimo avuto le due zone rosse in quarantena, quella del Vallo di Diano e quella di Ariano Irpino, oltre che alcuni risultati particolarmente pesanti nelle residenze per anziani soprattutto private – ha aggiunto De Luca – saremmo oggi molto al di sotto di questi dati. Ma nonostante questo siamo in media con le previsioni che ci dava il nostro algoritmo e siamo quindi in una situazione di assoluta tranquillità, Stiamo governando sulla base di numeri che conoscevamo già una settimana fa”.
“Ci sono punte preoccupanti in alcuni comuni: a Sant’Anastasia 53 casi, a Torre del Greco 40, ad Afragola 24 a Casoria 24”. E dunque è tornato sulla stretta e sulle verifiche del rispetto dell’ordinanza che vieta le uscite non necessarie. “Ho chiesto al prefetto di Napoli di prendere provvedimenti di particolare fermezza in questi Comuni per evitare il sorgere di focolai”.
Tra fine aprile e inizio maggio, secondo De Luca, ci sarà il picco in Campania. “Puntiamo ad avere il picco in Regione, e quindi l’inizio della curva discendente, tra fine aprile e inizio maggio”. In questo caso “significa avviarci verso una riduzione dei contagi fino allo zero” spiega il presidente della Regione. “Speriamo che a breve arrivino le altre 300 unità delle forze armate che abbiamo richiesto” conclude De Luca.
De Luca ha poi sottolineato come “nel complesso il dato campano si mantiene in linea con le previsioni. Senza i focolai di Ariano Irpino e Sala Consilina saremmo anche al di sotto delle stime elaborate dalla Regione”. De Luca ha definito “preoccupanti” soprattutto le situazioni emerse all’interno delle case di cura per anziani, “in particolare quelle private”, e che per questo saranno fatti controlli a tappeto. “Sono morti alcuni pazienti anziani nelle RsA, abbiamo deciso di svolgere un controllo a tappeto nelle case di cure e nelle residenze per anziani. In qualche caso abbiamo trovato delle cosiddette case famiglia, una in particolare a Napoli nel quartiere di Fuorigrotta, per cui credo che dovremo denunciare i titolari”. Ha spiegato. “Ritengo vergognoso e intollerabile – dice – il trattamento riservato a persone anziane in alcune case, cosiddette case famiglie. Abbiamo potuto individuare centri vergognosamente dequalificati, nei quali gli anziani sono sottoposti a trattamenti inumani”.
Sulla richiesta di fare più tamponi, arrivata da più parti e in particolare dal mondo politico, il presidente della Regione è stato netto: “Tamponi a tutti? Doppia idiozia: primo percheè andrebbero comunque rifatti dopo dieci giorni. secondo perchè impensabile farlo a 6 milioni di cittadini. Terzo, i tamponi non ci sono: per ritardi che si registrano su scala nazionale. Ho parlato con dirigenti case farmaceutiche, va fatta pressione, per avere i reagenti che arrivano con ritardo. E’ una guerra continua ma ci stiamo mettendo a regime. Non diffondiamo frottole”. Non sono mancate note polemiche con altre Regioni sulla predisposizione di ospedali e posti letto: “Ho sentito che in altre parti d’Italia in 15 giorni hanno realizzato degli ospedali, noi lo facciamo in 10 giorni ma senza fare ammuina. Abbiamo fatto dei miracoli – ha aggiunto De Luca – sulle terapie intensive, nel giro di 2-3 settimane, siamo riusciti ad avere una palazzina dedicata al Moscati di Avellino, al Da Procida di Salerno si sta realizzando un ospedale Covid, a Boscotrecase i lavori si completano entro il 28 aprile, il Loreto Mare di Napoli è stato completamente riconvertito a ospedale Covid. Stiamo realizzando un ospedale modulare per 120 posti di terapia intensiva tra Napoli, Caserta e Salerno”.
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