“Non si puo’ mettere in pericolo la vita umana per una partita, una competizione o un campionato. Tutti dovrebbero tenerlo a mente. Quindi sarebbe da irresponsabili riavviare l’attivita’ se la situazione non e’ sicura al 100%. Se bisognera’ aspettare ancora un po’, dobbiamo farlo. E’ meglio aspettare un po’ di piu’ che correre dei rischi”. Piu’ chiaro di cosi’ il presidente della Fifa Gianni Infantino non avrebbe potuto essere, e ora c’e’ da chiedersi se davvero la stagione calcistica interrotta dalla pandemia del Covid-19 potra’ riprendere. Tutte le maggiori leghe, e federazioni, hanno fatto saper di voler concludere i rispettivi campionati, ma si continua a navigare a vista, perche’ soltanto gli esperti, quindi i virologi e i gli altri medici, potranno prendere la giusta decisione.
Intanto il mondo del pallone s’interroga sul futuro, e sulla crisi economica che verra’, specialmente se con lo stop definitivo dei campionati le televisioni dovessero decidere di non pagare le rate che ancora non hanno versato. Ecco allora che la Fifa ha pensato anche a questo, con quella orta di ‘piano Marshall’ per il calcio che Infantino aveva anticipato all’ANSA. La Fifa non lascera’ nessuno solo, ha sottolineato oggi il presidente dell’ente mondiale, perche’ “grazie al lavoro che stiamo facendo, ci troviamo in una situazione finanziaria molto solida. La Fifa ha una buona reputazione sui mercati finanziari: non sono soldi della Fifa, ma soldi del calcio”. Rimangono da individuare con precisione i criteri con cui questo denaro verra’ distribuito ma nessuna delle 211 federazioni verra’ abbandonata al proprio destino. Ecco quindi che “insieme troveremo una soluzione, in nessun momento qualcuno rimarra’ solo – ribadisce Infantino, e tutti sapranno dove andranno a finire questi soldi”. Particolare quest’ultimo da non sottovalutare, visti gli scandali del passato, quando al vertice della Fifa c’erano altri personaggi.
Articolo pubblicato il giorno 10 Aprile 2020 - 19:43