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Arzano, libero il boss Cristiano: tensioni all’interno del clan della 167. Visite di familiari e ‘amici’ nonostante il Coronavirus.

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Arzano. Libero il boss Cristiano: Tensioni all’interno del clan della 167. Visite di familiari e “amici” nonostante il Coronavirus. Saranno pure cambiati gli equilibri all’interno del clan ma la caratura criminale di Pasquale Cristiano non si mette in discussione. E la scarcerazione potrebbe mutare le carte in tavola. Infatti il ras è stato per lungo tempo (prima dell’arresto e della detenzione) uno dei colonnelli in auge della cosca degli Amato-Pagano, alle strette dipendenze dei capi. In poche parole era considerato uno dei più in alto in grado (insieme a Renato Napoleone e Paolo Francesco Russo) nella scala gerarchica dell’organizzazione rispetto agli esponenti del direttorio. Per cui è altamente improbabile che Cristiano accetti di porsi agli ordini dei reggenti facente capo al ras Giuseppe Monfregolo che a loro volta sarebbero passati alle “dipendenze” della emergente cosca di Secondigliano definita “a’ chiesa nova”.

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La cosa certa è che il ritorno in libertà di Pasquale Cristiano non rafforza il sodalizio di via Colombo dopo le recenti operazioni dei Carabinieri. Il clan infatti è stato indebolito dall’arresto di numerosi affiliati e dal sequestro di droga e contanti, e stava provando a rialzarsi anche mantenendo un profilo basso per non attirare indagini della magistratura. La scarcerazione di Cristiano potrebbe però modificare gli scenari, anche alla luce della situazione in cui versano le altre compagini criminali che operano nella zona, non escludendo scontri interni per la possibile mancata corresponsione delle cosiddette “mesate” proprio ai Cristiano. (g.s.)


Articolo pubblicato il giorno 9 Aprile 2020 - 09:11

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