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Arrestato imprenditore latitante: aveva violentato una sua dipendente. Era a Taiwan da 10 anni

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Nell’ambito del progetto denominato ‘Wanted 3’, promosso dal Servizio centrale operativo della polizia e finalizzato alla cattura dei latitanti ritenuti maggiormente meritevoli di interesse investigativo, all’esito di una complessa attività di indagine effettuata con la collaborazione del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Interpol), oggi le autorità di polizia francesi dell’aeroporto ‘Charles de Gaulle’ di Parigi, hanno eseguito il mandato di arresto europeo finalizzato all’estradizione del latitante Juan Testa, condannato a 6 anni e 2 mesi di reclusione per i reati di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e lesioni personali.Testa, imprenditore di una società di vendita al dettaglio a Padova, “aveva perpetrato – si legge in una nota della polizia di Stato – i gravi delitti sopra riportati nei confronti di una sua dipendente. Ricercato dal 2010 dopo essere evaso dagli arresti domiciliari, era inserito nella lista dei latitanti più pericolosi”.L’arresto è il frutto di una mirata ed approfondita attività investigativa avviata dallo Sco e dalla Squadra mobile di Padova, con la fattiva collaborazione dell’Interpol, che ha consentito di rintracciare il ricercato a Taiwan.

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L’intensificarsi dell’attività info-investigativa aveva, infatti, consentito di tracciare la movimentazione di flussi monetari, a favore del latitante, consistenti in rilevanti importi di denaro prevalentemente inviati a Taiwan dai genitori per il suo sostentamento.Le indagini avevano permesso di constatare che il latitante in questione, prima di rifugiarsi a Taiwan, aveva vissuto a Bishkek, capitale del Kirghizistan.Un’intensa attività di analisi su fonti aperte, aveva consentito agli investigatori italiani di individuare l’attività commerciale che il latitante aveva aperto a Taoyuan, riguardante l’organizzazione di eventi musicali e il noleggio di attrezzatura professionale per concerti e party privati. A seguito di contatti con la polizia di Stato, le autorità di Taiwan hanno espulso Testa che, nel frattempo, era stato sottoposto in quel paese ad un procedimento penale per reati ivi commessi.


Articolo pubblicato il giorno 25 Aprile 2020 - 11:18

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