Quasi 71.000 aziende bloccate hanno inviato ai Prefetti, in questi giorni, la richiesta di una deroga per poter riaprire le attività. Di queste circa il 67% riguarda 4 regioni tra le più colpite dall’epidemia di coronavirus e – come riporta Agimeg – per la precisione Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Per le domande basta una autocertificazione in cui le imprese dichiarano di svolgere attività legate alle filiere essenziali. L’elenco di queste ultime è riportato del Dpcm del 22 marzo e nel decreto del Mise del 25 marzo e sono identificate con i codici Ateco.
Per la richiesta delle deroghe vale la regola del silenzio-assenso. In pratica se le Prefetture non dicono niente l’attività si può fare. Alcuni sindacati hanno fatto notare che alcune aziende che hanno chiesto la deroga per riaprire dicendo di essere attività funzionali alle filiere essenziali, di fatto non lo sono o hanno chiesto alle Camere di Commercio di cambiare i codici Ateco. La Cgil di Brescia riporta il caso di una azienda che fabbrica passeggini che chiede di continuare a produrre perché vende su Amazon. E Amazon è essenziale perché è nella logistica. Ecco le richieste di riapertura delle attività per ogni singola regione:
REGIONE RICHIESTE RIAPERTURA ATTIVITA’
Piemonte 4.644
Liguria 249
Lombardia 16.740
Trentino Alto Adige 1.109
Friuli Venezia Giulia 1.735
Veneto 10.600
Emilia Romagna 15.980
Toscana 7.083
Umbria 500
Marche 1.460
Lazio 646
Abruzzo 1.373
Molise 370
Campania 691
Puglia 5.366
Basilicata 491
Calabria 650
Sicilia 665
Sardegna 575
TOTALE 70.926
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