Mentre si lavora per fronteggiare l’emergenza, un vile raid è stato messo a segno l’altra notte al Loreto Mare. Mascherine chirurgiche, tute, camici e anche oggetti personali. Rubati. Di notte, al pian terreno del Covid-Loreto, negli spogliatoi degli infermieri. Un furto imprevedibile, messo a segno mentre il nuovo centro di riferimento sta faticosamente partendo, da balordi probabilmente intenzionati a impadronirsi di materiale specifico anti-Covid-19. Un errore di valutazione, visto che i presìdi di sicurezza sono custoditi in un locale attiguo alla Rianimazione.
“Il servizio di vigilanza che si è sempre distinto per professionalità e spirito di sacrificio non ha potuto fare nulla perché impegnato su più fronti ad arginare ogni emergenza quindi ecco anche il perché in tempi non sospetti abbiamo richiesto di duplicare il numero di guardie particolari giurate presenti in struttura”, ribatte prontamente il leader storico dell’associazione nazionale guardie particolari giurate Giuseppe Alviti E il fatto che sono stati gli stessi infermieri ad accorgersi, durante il cambio turno, degli armadietti scassinati è una prova che chi ha agito era informato in malafede ora Indaga la polizia.
Pochi danni, tanta rabbia. Ieri nella Rianimazione erano ricoverati otto pazienti, trasferiti da altri ospedali con diagnosi di certezza. All’appello per riempire il reparto mancano ancora due posti letto. Al completo invece il primo piano appena ristrutturato. Accoglie 10 pazienti Covid, in buone condizioni. Le camere, singole o a due letti, sono state riallestite grazie all’impegno di 75 operai che hanno lavorato giorno e notte, trasformando le vecchie corsie del Loreto. Ogni stanza è dotata di un circuito telefonico interno che permette di comunicare con il personale della Medicheria. Dopo l’apertura della Rianimazione e del reparto degenze, ai primi di aprile dovrebbe partire la Terapia subintensiva.
Articolo pubblicato il giorno 27 Marzo 2020 - 07:55