«L’emergenza sanitaria sta colpendo duramente le attività agricole e della pesca del nostro Paese. Chiediamo quindi al governo nazionale l’istituzione di una cabina di regia, presso il Ministero delle Politiche agricole, che svolga un’azione di raccordo con le Regioni, gli altri enti ed il comparto produttivo, per la definizione di interventi idonei a fronteggiare la crisi». Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci Agro Alimentare.
«Oltre agli apprezzabili sforzi che il consiglio dei ministri sta già compiendo –prosegue il dirigente dell’associazione di rappresentanza delle realtà cooperativistiche del settore primario – a tutela dei cittadini e dell’economia italiana, a cominciare da misure come l’estensione della cassa integrazione in deroga e la sospensione degli obblighi fiscali e dei ratei di mutui, come proposto anche dalla nostra organizzazione, riteniamo necessaria l’adozione di ulteriori provvedimenti specifici, a salvaguardia dei lavoratori e delle imprese agroalimentari, ittiche e del turismo rurale, sia per
fronteggiare l’emergenza, che per il rilancio di settori che rappresentano al meglio il
Made in Italy nel mondo».
«A questo scopo – spiega Scognamiglio – proponiamo una serie di interventi:
– istituire un Fondo dedicato, a sostegno dei settori agricoli, ittici, dell’itticoltura, e del turismo rurale, enologico ed enogastronomico maggiormente colpiti dalla crisi,
– stabilizzare per almeno 36 mesi alcune opportunità delle misure di credito di
imposta per i nuovi investimenti (legge 160/2019),
– concessione a titolo gratuito delle garanzie ISMEA (Istituto di Servizi per il
Mercato Agricolo Alimentare) per agricoltura e settore ittico,
– mutui a tasso zero e garanzie già previste nel dl 9/2020 anche per le imprese
cooperative e della pesca e dell’acquacoltura su tutto il territorio nazionale,
– impegnare, in sede di Commissione europea, tutti i Paesi dell’Unione, al
rispetto delle regole sulla trasparenze alimentare inclusa la vigilanza oltre i
confini europei, sanzionando le pratiche sleali segnalate dagli operatori agricoli
e florovivaistici sui mercati internazionali, a danno delle aziende italiane,
– attivare la Riserva di crisi dell’Unione europea e tutte le deroghe necessarie per
gli aiuti di Stato, già in corso di valutazione a Bruxelles».
«Agli interventi suggeriti – conclude Gennaro Scognamiglio – sarebbe opportuno
affiancare, in una seconda fase, non appena tutti insieme avremo superato questo
difficile momento, misure strutturali per rilanciare, rafforzare ed innovare l’intero
comparto primario. La drammatica situazione che stiamo vivendo dovrà trasformarsi
in una opportunità per voltare definitivamente pagina anche, ma non solo, nel settore
agroalimentare, prevedendo investimenti per l’innovazione tecnologica e dei processi
di lavorazione delle imprese, con modalità differenti a seconda della dimensione e del
fatturato, e di trasformazione ecologica delle stesse, attraverso la rottamazione e la
riconversione dei macchinari obsoleti ed inquinanti, per l’adozione di pratiche di
coltivazione biologica e/o sostenibile, e per interventi volti alla tutela degli equilibri
idrogeologici, in ambito forestale. Un punto di partenza, per l’avvio di una grande
campagna di promozione della dieta mediterranea e dei prodotti tipici e di qualità del
territorio».
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