Chat infuocate, esultanze ma anche tanti punti interrogativi. E al momento i libri sono chiusi. Esultano a meta’ gli studenti dopo lo stop alle lezioni senza precedenti, quello deciso in tutta Italia fino al 15 marzo contro il rischio di diffusione del contagi del Coronavirus. Fuori dagli istituti superiori c’e’ un’atmosfera di chi si prepara al relax inaspettato mista alla preoccupazione, soprattutto da parte dei prossimi maturandi. “Per me e’ esagerato, cosi’ avremo un mese di maggio terribile, pieno di compiti in classe e interrogazioni perche’ dovremo recuperare due settimane di arretrati”, spiega uno studente del liceo classico Visconti di Roma. E un altro suo compagno aggiunge: “Lo ammetto, sono felice di non andare a scuola, ma penso che sia sbagliato. Se fossi un politico non prenderei una decisione del genere, anche perche’ stiamo parlando di un’influenza, non di Ebola”. Ma una studentessa aggiunge: “C’e’ chi in citta’ grandi come Roma usa tutti i giorni i mezzi pubblici, affollatissimi, per andare a scuola, quindi fermare le lezioni mi sembra una scelta giusta per evitare di far circolare il virus piu’ di quanto non stia gi facendo”. Altri, in vista dell’esame di maturita’, chiedono “garanzie” alla luce delle ore ‘saltate’ di lezione: “ci rassicurino, per noi i prossimi mesi sono fondamentali e vogliamo capire meglio se ci saranno provvedimenti”. C’e’ anche chi si attrezza per fare gruppi di studio con i compagni di classe in vista della maturita’: “cominceremo a prepararci e ci tocca essere piu’ veloci di questa emergenza, perche’ si tratta del nostro futuro”. “Solo adesso per me cambiano le cose – dice un altro ragazzo all’uscita dalla propria scuola, il quale spiega di non aver cambiato il suo stile di vita in queste settimane – Non siamo mica nella ‘zona rossa’. E poi sono consapevole dei rischi del contagio del coronavirus, gia’ prendo le precauzioni”. Non solo stop alle lezioni. Da giorni i ragazzi hanno dovuto rinunciare anche agli aspetti piu’ ‘divertenti’ e leggeri della scuola: “Avrei preferito andare a scuola, pur di avere la possibilita’ di andare poi in gita”, racconta un altro. E una studentessa aggiunge: “Questa pero’ potrebbe essere un’occasione per sperimentare le lezioni online a distanza”. Ma sono in molti a segnalare che il proprio istituto “non e’ attrezzato per quel tipo di didattica e non lo sono neppure i prof”.
Articolo pubblicato il giorno 4 Marzo 2020 - 20:16