I cittadini italiani stanno vivendo un periodo particolare, una situazione di stand by forzato per l’emergenza coronavirus. L’anno 2020 ha preso decisamente una piega diversa sotto ogni aspetto. Tutti in casa, si esce solo per necessitร : per lavoro, per la spesa o per andare in farmacia. Una situazione insolita che in molti faticano ad accettare, totalmente nuova anche per chรฌ ha vissuto negli anni 70 l’epoca del colera. Una restrizioni a causa del Covid – 19 volta alla salute collettiva da Nord a Sud che sta digitalizzando lโItalia per consentire contatti familiari, lavorativi e scolastici. Una pandemia mondiale che inevitabilmente ha costretto a chiudere anche scuole e universitร . Ma le lauree? Una bella domanda. Con il Dpcm emanato il 9 marzo 2020 ogni assembramento รจ stato vietato. Stessa cosa vale quindi per la discussione delle tesi. La laurea ai tempi del coronavirus รจ un evento particolare, quasi unico, niente abbracci, niente complimenti, solo una voce metallica che interloquisce. Sergio ha 32 anni, vive a Sarno e ha conseguito la laurea magistrale in Politiche, Istituzioni e Territorio allโUniversitร di Fisciano. Ha esposto l’argomento di tesi –ย Lo sviluppo sostenibile in Campania, il caso del fiume Sarno – ieri pomeriggio, martedรฌ 17 marzo 2020, davanti ad un portatile collegato sulla piattaforma del Campus Universitario, Microsoft Team Live, direttamente da casa. Un dialogo “freddo” tra relatore e studente che termina con la proclamazione del neolaureato. Un traguardo importante vissuto da Sergio senza sacralitร , forse con un leggero senso di vuoto, colmato comunque da emozioni forti, celebrazioni inusuali, condivise con gli affetti piรน cari. Una laurea decisamente โsui generisโ, un momento di vita particolare, il “claim” di Sergio e di tutti gli studenti italiani per dire il Covid -19 ci ferma, ma virtualmente possiamo continuare le nostre vite. Ad maiora semper ragazzi…
Natasha Macri
Articolo pubblicato il giorno 18 Marzo 2020 - 17:30