Sono sei i detenuti morti in totale, quattro deceduti sul posto, due dopo essere stati trasferiti nelle carceri di Verona e Alessandria, a seguito della rivolta avvenuta ieri nel carcere di Modena, che ora è inagibile. Lo ha confermato il capo del Dap Francesco Basentini, in collegamento telefonico con ‘Agora” su Raitre. “Tre sono morti prima del trasferimento, nel carcere di Modena – ha spiegato – e altri 3 nelle carceri dove erano stati trasferiti”.Le morti sarebbero avvenute per overdose da farmaci, in particolare metadone, che i carcerati si erano procurati saccheggiando l’infermeria del carcere, ma dovranno comunque essere effettuate le autopsie per averne la certezza. I detenuti sono in rivolta in varie parti d’Italia per protestare contro le restrizioni dovute all’emergenza coronavirus. Oltre ai tre morti, altri detenuti sono stati portati in ospedale dopo la rivolta scoppiata a Modena, nel carcere di Sant’Anna. Sei sono considerati piu’ gravi, portati nei pronto soccorsi cittadini e di questi quattro sono in prognosi riservata, terapia intensiva. Lo spiega l’Ausl di Modena in un bollettino. In tutto sono 18 i pazienti trattati, in gran parte per intossicazione. Ferite lievi anche per tre guardie e sette sanitari.
Intanto continua la protesta nelle carceri italiane: questa mattina in quello di Foggia alcuni detenuti sono riusciti ad evadere. Sul posto agenti di polizia carabinieri e militari dell’Esercito. Alcuni dei detenuti evasi sarebbero stati bloccati e riportati in carcere. Un detenuto ha riportato una ferita alla testa. Da questa mattina invece è in corso una rivolta al carcere di San Vittore e alcuni detenuti sono saliti sul tetto della casa circondariale. Sul posto sono arrivate le volanti di Polizia.
“La giornata di ieri è stata tragica per il sistema carcerario. Ci sono state rivolte, azioni violentissime, messa a rischio costante della sicurezza degli operatori di polizia, dei detenuti e dei cittadini. Fino ad apprendere della morte di almeno tre detenuti nel carcere di Modena e non si sa di quanti altre persone in pericolo. In questo contesto e’ completamente mancata l’azione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, protagonista solo delle circolari che hanno costituito la miccia che ha incendiato decine di istituti”. Lo dichiara il deputato di Italia Viva Gennaro Migliore, già sottosegretario alla Giustizia “Era da quarant’anni che non si vedeva uno scempio simile e il silenzio dell’autorità ministeriale è increscioso. Italia viva chiede una informativa immediata al ministro della Giustizia in parlamento e l’immediata rimozione del capo Dap, il dottor Francesco Basentini”, conclude.
Articolo pubblicato il giorno 9 Marzo 2020 - 11:23