Voleva gettare tutto alle ortiche, Pietro, ristoratore di origini napoletane che a Milano ha fatto fortuna, con i suoi tre ristoranti. Gli affari andavano bene prima del coronavirus. Adesso, invece, i suoi esercizi commerciali sono chiusi e lui รจ tappato in casa, con tanta paura e con molti pagamenti in scadenza, tra fitto, bollette, dipendenti, tasse e banche. Le proroghe del Governo stavano tardando e lui, ormai, pensava di essere costretto a chiudere tutto. A corrergli in aiuto e’ stato un amico, un avvocato napoletano: ha capito che la miccia della depressione si era accesa e, quindi, on-line, si รจ messo alla ricerca di una soluzione. E l’ha pure trovata. “Parafrasando Totรฒ, che diceva ‘e io pago’, – commenta l’avvocato partenopeo Angelo Pisani, che รจ anche presidente dell’associazione Noi Consumatori – adesso potremmo chiederci invece ‘e come pago?'”.
“Nel rispetto della legge – dice il legale, dopo una ricerca – anche il debitore puรฒ spiegare al creditore che non puรฒ piรน pagare. Non perchรฉ non vuole o per altro motivo, ma per causa di forza maggiore, e il coronavirus sicuramente rientra in questa categoria. Non puรฒ perchรฉ non รจ piรน possibile, indipendentemente dalla sua volontร , ossia, come formalmente detto in linguaggio giuridico ‘per impossibilitร della prestazione non imputabile al debitore”? Non tutto risolto, ovviamente, conclude Pisani, “ma almeno ci abbiamo messo la toppa con una lettera ai creditori grazie alla quale i pagamenti possono essere procrastinati per cause di forza maggiore: la pandemia”. Pisani lancia anche un appello: “fermate la riscossione forzata: la giustizia รจ quasi ferma ed รจ impossibile difendersi”.
Articolo pubblicato il giorno 14 Marzo 2020 - 13:18