Sono i bambini e le bambine del laboratorio di teatro tenuto dalla compagnia Putéca Celidònia in due beni confiscati alla criminalità organizzata del Rione Sanità i protagonisti di Non c’è differenza tra me e il mondo, spettacolo in scena domani martedì 3 marzo al Ridotto del Mercadante di Napoli (ore 19) nell’ambito di Quartieri di vita, il Festival di teatro sociale diretto da Ruggero Cappuccio e realizzato dalla Fondazione Campania dei Festival.
Il testo e i dialoghi del lavoro, firmati da Emanuele D’Errico, si arricchiscono di alcuni spunti emersi dalla fantasia dei bambini stessi durante il percorso svolto negli spazi restituiti alla collettività in via Montesilvano, e dedicati alla memoria di Lucio D’Errico, imprenditore ucciso per essersi rifiutato di pagare il pizzo.
“L’idea dello spettacolo – si legge nelle note di regia della compagnia (Clara Bocchino, Marialuisa Diletta Bosso, Emanuele D’Errico, Raimonda Maraviglia, Teresa Raiano, Dario Rea, Umberto Salvato) – è una metafora: attraverso la perdita e il disorientamento di un personaggio napoletano che non ricorda le proprie origini, si racconta di come Napoli molto spesso non valorizzi la propria identità e la ricchezza che la sua storia porta con sé. Come chi è costretto a partire, chi invece a restare: entrambi dimenticano la bellezza nascosta dietro le proprie origini, un viaggio all’indietro verso un ignoto conosciuto. Il viaggio, inteso come scoperta dell’io che si riconosce in tutto ciò che lo circonda, accompagna la narrazione: attraversa dubbi, naviga paure e supera gli ostacoli”.
La storia racconta di come, una volta, in un tempo indefinito, un bambino non ricordava più nulla: chi era, come si chiamava e da dove veniva. Completamente perso, senza sapere cosa fare, incontra un insolito compagno di viaggio con il quale intraprende la ricerca per ritrovare ogni cosa di sé. In frammenti di mondo di cui è spettatore invisibile, viene guidato dal suo compagno che pian piano lo riconduce sulle tracce del suo passato. Gli odori, i suoni, i luoghi e le anime ricomporranno la sua stessa identità.
La scenografia di Non c’è differenza tra me e il mondo è stata realizzata dai bambini e dalle bambine del Rione Sanità, allievi del corso di scenografia tenuto da Jessica Abbate, Elena Busiello, Rosita Vallefuoco e Monica Cappello.
Putéca Celidònia nasce dall’incontro tra sei ex allievi della scuola del Teatro Stabile di Napoli. Puteca è in dialetto napoletano la bottega. La celidonia è una pianta erbacea strofinata dalle rondini sugli occhi non ancora aperti dei piccoli. Il latice caustico aprirebbe i lembi di pelle consentendo ai rondinini di vedere. Con l’unione di queste due parole nasce il loro modo di vedere il teatro: un luogo/esperienza che custodisce e rielabora tutto ciò che non è tangibile al fine di incontrarsi e riconoscersi in un processo catartico.
All’evento parteciperanno, in rappresentanza del prefetto Bruno Frattasi, Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, il dottor Michele Apice e la dottoressa Loredana Nasta, funzionari della sede secondaria di Napoli.
INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA
Spettacoli di marzo: I biglietti hanno un costo di € 3 e sono acquistabili in tutti i luoghi di spettacolo (a partire da un’ora prima dell’inizio) oppure online sul sito fondazionecampaniadeifestival.it a partire dal 1 febbraio 2020.
INFO 081 18199179 – info@fondazionecampaniadeifestival.it
Il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto a:
Tigem – Fondazione Telethon
LAV – Dalla parte degli animali
Articolo pubblicato il giorno 2 Marzo 2020 - 16:26