E’ rientrata dopo alcune ore la protesta dei detenuti del carcere di Fuorni, a Salerno, scoppiata per l’annunciata sospensione dei colloqui per contrastare il contagio per il coronavirus. Alcuni detenuti hanno danneggiato le suppellettili in un piano dell’edificio mentre altri sono saliti sul tetto. Sul posto sono giunti numerosi agenti e carabinieri. In serata i detenuti sono rientrati nelle sezioni.
I detenuti di ogni istituto campano a vario titolo hanno dimostrato dissensi con l’inizio della sospensione dei colloqui familiari, ma i più responsabili compreso i perché di tale drastico provvedimento preso dall’Amministrazione Penitenziaria su disposizione del Consiglio dei Ministri, hanno reagito in maniera propositiva e collaborativa alla vita detentiva.
Purtroppo ciò non è avvenuto con i ristretti del carcere di Fuorni – Salerno dove è prevalsa l’irresponsabilità dei gesti consumati ai danni esclusivamente della struttura riportando gravi conseguenze . Per i segretari regionali campani Osapp Castaldo Luigi e Palmieri Vincenzo, la situazione è ad alta tensione e l’inasprimento rigoroso di provvedimenti cautelativi per la Sicurezza di tutti per molti detenuti è visto come sola privazione degli affetti e non come tutela della salute degli stessi e dei loro cari.
In queste occasioni ci si chiede dove siano i Garanti dei detenuti preposti alla loro tutela?Si ricorda che gli stessi avvocati non potranno far udienze sino al 31 maggio c.a. per motivi legati all’epidemia da Covid-19.
La restrizione di contatti giustificata da quanto accade a livello nazionale in seguito ai casi di contagio da coronavirus non è stata compresa da una parte della popolazione detenuta che non giustifica tale provvedimento poiché non comprende il perché poi potrebbero avere contatti con altre figure che entrano ed escono dagli istituti(Polizia Penitenziaria, educatori, medici ed infermieri, etc.), non riscontrando forme di protezione messe a disposizione di tutti questi (guanti e mascherine).
Inoltre è bene ricordare che questa sospensione temporanea dei colloqui è voluta anche dalla Sanità al fine di scongiurare l’evolversi dell’epidemia con gravi ripercussioni sulla salute degli stessi ristretti.L’Osapp Sindacato di Polizia Penitenziaria maggiormente rappresentativo sul Territorio nazionale si auspica un lavoro sinergico e proficuo con un’Amministrazione Penitenziaria che in questo particolare periodo storico è sorda alle tante segnalazioni e quantoprima un intervento decisivo del Governo sulle tante problematiche denunciate ed irrisolte, sia in tema di Sicurezza che in tema di Risorse.
“Proteste, per fortuna subito rientrate, come quelle in atto nel carcere di Salerno, si sono registrate oggi anche nell’istituto penitenziario di Carinola e nel carcere napoletano di Poggioreale”. Lo rendono noto, in un comunicato, il segretario regionale e il presidente dell’Uspp Ciro Auricchio e Giuseppe Moretti. “Pur comprendendo la reazione di malcontento e il disagio della popolazione detenuta, – spiegano i due sindacalisti – nella maggior parte delle carceri la popolazione detenuta ha compreso il senso di tali restrizioni data la contingente emergenza”. “Questo ennesimo e grave evento critico – sottolineano Auricchio e Moretti – connota la precaria realtà del carcere salernitano. In più occasioni abbiamo denunciato la grave criticità che affligge il carcere di Salerno sia a causa della carenza di personale sia a causa delle carenze strutturali e di strumenti tecnologici di difesa passiva”
Il Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo ha commentato:”Malcontento e disagio non possono assolutamente giustificare azioni violente che non devono verificarsi. Il mio grazie ai Carabinieri e agli agenti che sono a lavoro per riportare alla normalità una situazione cosi’ delicata. E’ un momento complesso e difficile per tutti, dobbiamo restare umani”, aggiunge Tofalo.
Articolo pubblicato il giorno 7 Marzo 2020 - 20:43