Napoli. Sarà l’inchiesta della magistratura a fare luce su quanto accaduto nella notte in via Generale Orsini, a ridosso del lungomare di Napoli che porta verso il Maschio Angionio, le forze dell’ordine hanno trovato una pistola. Secondo una prima ricostruzione il giovane 15enne Ugo Rossi morto all’alba all’ospedale Vecchio pellegrini, dove era stato trasportato da alcuni amici.
Il 15enne, armato di pistola e con il volto travisato con scaldacollo e casco, giunto in via Generale Orsini con uno scooter unitamente a un complice, ha tentato di rapinare l’orologio a un 23 enne, che si trovava a bordo della propria auto, in compagnia di una ragazza. La vittima, Carabiniere in servizio in provincia di Bologna, sotto la minaccia dell’arma puntatagli alla tempia, dopo essersi qualificato, ha esploso tre colpi con la pistola d’ordinanza, ferendo il 15 enne, che è deceduto poco dopo in ospedale.
Su quanto accaduto al Vecchio Pellegrini è intervenuto anche Lello Pavone, responsabile della Fials ASL Napoli 1 Centro: “Questa ennesima notte di follia accende nuovamente le luci su un fenomeno che anche in piena emergenza coronavirus non accenna a diminuire, le condizioni di lavoro- spiega Pavone- a cui sono sottoposti i colleghi delle aree di emergenza peggiorano sempre di più. I rischi a cui vanno incontro sono sempre più insistenti e pericolosi, bisogna organizzare e pianificare queste emergenze tenendo conto di una specificità tutta napoletana, dove i pazienti e i loro familiari, sono poco inclini al rispetto delle regole anche quando si tratta di rispettare ad esempio un’ipotetica quarantena al proprio domicilio. Bisogna installare presidi di polizia all’interno dei pronto soccorso- conclude- rafforzare e potenziare con nuovo personale, prevedere forti incentivi per chi lavora in queste condizioni e denunciare tutti coloro che si rendono protagonisti di questo scempio”.
Articolo pubblicato il giorno 1 Marzo 2020 - 10:20