Napoli. In vista dell’emergenza dovuta al contagio da COVID-19 che sta vivendo il nostro Paese, molti baretti di Chiaia e di via Aniello Falcone hanno deciso di chiudere per tutelare la salute della clientela e dei lavoratori. A seguito di un’attenta riflessione, nonostante l’ordinanza della Regione Campania non abbia imposto in modo chiaro la chiusura dei bar, i gestori hanno preferito fermare temporaneamente le attività. Una scelta coscienziosa presa soprattutto per far fronte a un disordine di disposizioni vaghe e contraddittorie. Così i baretti in un clima di emergenza hanno preferito chiudere per salvaguardare la salute dei propri clienti e dei dipendenti ed evitare così situazioni di pericolo ed eventuali contagi. Sebbene si possano far rispettare le norme imposte dall’ordinanza, come la distanza interpersonale di un metro, il momento è comunque difficile ed è intenzione dei locali far vivere ai cittadini una movida tranquilla e serena, in contrasto dunque, con il particolare momento che il nostro Paese sta vivendo.
“Sebbene nessuno si sia assunto la responsabilità di imporci la chiusura – spiega Aldo Maccaroni, presidente Chiaia Night e Baretti di via Aniello Falcone – abbiamo scelto di fare la nostra parte in questa condizione di emergenza ed evitare che si creino situazioni di pericolo per tutti. Siamo fiduciosi che con il nostro impegno, quello dei cittadini e delle Istituzioni, la situazione si risolverà presto”.
Adesso ci si attende un provvedimento che tuteli la categoria dei gestori in un momento che rischia di mettere in ginocchio l’intera economia: “Confidiamo – dice Maccaroni – che le Istituzioni trovino quanto prima una soluzione che tenga conto delle nostre esigenze e ci supporti. La chiusura è per noi una scelta di responsabilità, ma purtroppo il blocco dell’attività sarà per noi una grave perdita economica, continuando a pagare i canoni di locazione, il nostro personale, le imposte, tasse e quanto ne consegue”.
Dispiace che l’accanimento sia solo nei confronti delle attività della notte, mentre quelle del giorno possono continuare a restare aperte, pur avendo le stesse limitazioni e prescrizioni. L’auspicio è che le autorità preposte, se vogliono davvero arginare il contagio, pensino a provvedimenti seri e precisi: “Ci saremmo aspettati – conclude Maccaroni – che il governatore De Luca prendesse una decisione precisa, come quella di far chiudere tutti gli esercizi pubblici che non sono di prima necessità almeno per quindici giorni, anziché attaccare i baretti che erano rimasti aperti contravvenendo indicazioni che non sono precise. La decisione a parer nostro dovrebbe essere quella di far chiudere le attività commerciali che non hanno funzioni primarie per quindici giorni”.
I locali che chiuderanno a Chiaia sono: Flanagan’s, Bisi, Bi-LateraL, Jazzy, H2no, H2no Kitchen, Rewild, Seventy, Fish Bar, Tumbler, Enoteca Belledonne (aperto solo la mattina e per asporto) 66 e SPRITZ (chiuderanno a partire da lunedì), Babar, Mosto, Corner, Happening e Smove.
In via Aniello Falcone: Gate 342, Made, Mag e One.
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