Una bacchettata al Consiglio europeo, ma non alla Commissione e alla Bce, l’ennesima esortazione a governo e opposizione a lavorare insieme, ma soprattutto un conforto ai cittadini dopo settimane di emergenza. Sergio Mattarella manda un messaggio al Paese, il secondo dopo tre settimane da quello registrato il 5 marzo, quando la virulenza del contagio aveva colpito da poco l’Italia ma gia’ si cominciavano a mettere in campo misure imponenti. Il Capo dello Stato entra nelle case degli italiani con un video, trasmesso subito dopo le potentissime immagini della preghiera del Papa in una piazza San Pietro vuota e crepuscolare. “Ne avverto il dovere” spiega Mattarella chiedendo “permesso”. La lunga parte iniziale del discorso e’ rivolta agli italiani, soprattutto a quelli che soffrono e a quelli che si impegnano in prima linea. Ma subito dopo il Capo dello Stato tira una stoccata, non la prima, all’Europa. Da giorni il Capo dello Stato stava limando il suo discorso, ma ha voluto attendere l’esito del Consiglio europeo di ieri. Deludente. E dunque, dopo aver riconosciuto che Bce e Commissione, sostenuti dall’Europarlamento, “hanno assunto importanti e positive decisioni finanziarie ed economiche”, si rivolge al Consiglio, dove siedono i leader dei paesi europei, nella speranza che “nei prossimi giorni” assuma decisioni altrettanto impegnative. In gioco c’e’ piu’ di qualche numero e servono dunque decisioni “comuni” ma soprattutto bisogna “superare vecchi schemi ormai fuori dalla realta’ delle drammatiche condizioni in cui si trova il nostro Continente”. L’augurio del Presidente e’ piu’ che altro un appello pressante alla solidarieta’ reciproca, solidarieta’ che e’ stata una delle parole chiave anche della preghiera del Papa: “tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravita’ della minaccia per l’Europa” afferma Mattarella.
L’altro appello il Presidente lo rivolge al governo, alle forze di maggioranza e alle opposizioni, alle forze sociali, ai governatori e ai sindaci: serve “un impegno comune” perche’ “unita’ e coesione sociale sono indispensabili in questa condizione”. Il Capo dello Stato sottolinea di averlo gia’ auspicato ma di doverlo ricordare ancora e chiarisce che tutte le norme stanno passando dal vaglio delle Camere. Poi guarda anche alle condizioni di chi male non sta, fortunatamente, ma e’ preoccupato per il lavoro: “dobbiamo compiere ogni sforzo per non lasciare indietro nessuno”. Ed e’ appunto agli italiani che soprattutto si rivolge il messaggio di Mattarella. Innanzitutto a chi ha perso la vita, e ai familiari, senza nemmeno il sentito conforto di un funerale. E’ “una pagina triste della nostra storia. Abbiamo visto immagini che sara’ impossibile dimenticare”. Poi il Presidente della Repubblica cita, quasi uno a uno, tutti coloro che si stanno impegnando nella battaglia contro il Covid-19. A cominciare dagli eroi di questi giorni, medici, infermieri e personale della sanita’ cui pero’ oltre alla “riconoscenza” bisogna fornire “tutto il materiale necessario”. Tutti coloro che si impegnano dimostrano quanto sia generosa “la solidarieta’ che sta attraversando l’Italia”. E anche i semplici cittadini, con il solo rispetto delle misure decise in queste settimane, testimoniano “il grande senso civico, dimostrato in amplissima misura dalla cittadinanza”. Senza volersi fare grandi illusioni dai primi dati di rallentamento nella crescita del contagio, va pero’ notato che l’isolamento “sta producendo effetti positivi” e quindi non si puo’ abbassare la guardia, continuando invece a rispettare la quarantena. “Il senso di responsabilita’ dei cittadini e’ la risorsa piu’ importante su cui puo’ contare uno stato democratico in momenti come quello che stiamo vivendo. La risposta collettiva che il popolo italiano sta dando all’emergenza e’ oggetto di ammirazione anche all’estero, come ho potuto constatare nei tanti colloqui telefonici con Capi di Stato stranieri”. Ma Mattarella guarda anche al futuro, a quando l’epidemia non mordera’ piu’ intere comunita’. “Dobbiamo iniziare a pensare al dopo emergenza: alle iniziative e alle modalita’ per rilanciare, gradualmente, la nostra vita sociale e la nostra economia”. E anche qui, come gia’ ha spiegato pochi giorni fa, il Presidente mostra un segnale di speranza, perche’ “nella ricostruzione il nostro popolo ha sempre saputo esprimere il meglio di se'”, gia’ in passato “abbiamo superato periodi difficili e drammatici. Vi riusciremo certamente – insieme – anche questa volta”.
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