Dopo 15 mesi di prigionia, Luca Tacchetto e la sua compagna di viaggio canadese Edith Blais sono stati liberati in Mali. Lo rivela il quotidiano statunitense “New York Times”. Al momento non ci sono conferme ufficiali e la Farnesina sta verificando la notizia con l’unita’ di crisi.
Luca Tacchetto, 30 anni, e Edith Blais, 34, sono scomparsi il 15 dicembre 2018 mentre si trovavano in viaggio in Burkina Faso, lungo un itinerario che ha toccato diversi paesi europei ed africani. Prima di arrivare in Burkina Faso, dove sono scomparsi, i due hanno attraversato Marocco, Mauritania e Mali. Secondo le informazioni disponibili, Blais aveva parlato l’ultima volta con i suoi familiari il 13 dicembre 2018, due giorni prima che Tacchetto pubblicasse sulla sua pagina Facebook un post con correlate diverse foto dalla localita’ burkinabe’ di Bobo-Dioulasso. Prima di non dare piu’ notizie, i due aggiornavano spesso i social sullo svolgimento del viaggio. Il loro programma prevedeva di proseguire il viaggio in Togo, per lavorare con Zion’Gaia, un progetto di riforestazione tropicale in quel paese. A gennaio 2019 il primo ministro canadese Justin Trudeau ha affermato che secondo le sue fonti Edith Blais era viva. Il premier non aveva tuttavia fornito maggiori informazioni sulle operazioni di ricerca e gli eventuali negoziati in corso con i rapitori. Negli stessi giorni fonti del ministero italiano degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale sottolineavano che Roma e’ intervenuta “fin dal primo momento presso le autorita’ locali” affinche’ fossero “attivate le opportune ricerche”. Secondo quanto riferito nell’aprile 2019 dall’organizzazione non governativa Human Rights Watch (Hrw) in un rapporto intitolato “Atrocita’ commesse dagli islamisti armati e dalle forze di sicurezza nella regione del Sahel in Burkina Faso”, Taccheto e la Bias potrebbero essere stati rapiti nel paese per poi essere trasferiti in Mali da esponenti jihadisti.
Articolo pubblicato il giorno 14 Marzo 2020 - 12:15