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La Fimmg: ‘Attivare ad horas le Unità speciali territoriali per evitare il collasso del sistema ospedaliero’

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«Oggi il numero dei contagi in Campania è ancora gestibile, nelle prossime due settimane si potrebbe avere un aumento esponenziale. Per questo la Regione deve attivare subito le Unità speciali territoriali, uniche strutture che possono garantire ai cittadini
assistenza domiciliare, riducendo così il collasso degli ospedali e garantendo una maggiore chance di rallentamento dei contagi. Non c’è un solo giorno in più da perdere». Questo l’appello che FIMMG Campania lancia alle istituzioni regionali, anche alla luce del fatto che molti medici volontari, in assenza di un ok in Campania, si stanno spostando verso altre regioni dove le Unità speciali territoriali sono già attive. «Un aiuto importante per quelle realtà che oggi hanno più bisogno – dicono Vincenzo Schiavo, Corrado Calamaro e Luigi Sparano di FIMMG – ma corriamo anche il rischio che quando la situazione sarà calda da noi non ci saranno ormai forze a sufficienza». E i numeri dei medici che servono per attivare le Unità speciali territoriali sono imponenti, tali da richiedere l’immediato avvio delle procedure di reclutamento.

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«Se ci muoviamo oggi – continuano i medici FIMMG – potremmo riuscire a farci trovare pronti, altrimenti rischiamo che sia il caos». I medici da reclutare sono, per la sola medicina generale, 1.400. Medici titolari e sostituiti di continuità assistenziale, medici che frequentano o sono in possesso del corso di Formazione specifica in medicina generale, medici di medicina generale e assistenza primaria, medici pls, medici di emergenza sanitaria 118 e persino laureati in medicina già iscritti all’Ordine. «E’ il nostro dispiegamento di forze – concludono Schiavo, Calamaro e Sparano – per fare in modo che il sistema sanitario campano regga all’onda d’urto. È essenziale che questi medici siano reclutati subito, che le Unità speciali territoriali partano ad horas». Ai medici delle Unità speciali territoriali saprà però determinante fornire i necessari Dpi, fare formazione obbligatoria sull’adozione dei dispositivi per garantire procedure corrette e di sicurezza, modalità di procedure per l’esecuzione dei test e un appropriata sede di decontaminazione e mezzi idonei.


Articolo pubblicato il giorno 20 Marzo 2020 - 20:29

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