Un detenuto – un giovane egiziano, senza fissa dimora – e’ morto suicida nel carcere di Novara: si tratta del dodicesimo caso dall’inizio dell’anno. Lo rende noto il Garante nazionale per i diritti dei detenuti e delle persone private della libertà, che torna anche sui decessi collegati alle proteste di questi giorni: il numero di detenuti morti è pari a 13, afferma il Garante, sottolineando che “nella comunicazione di ieri era stato erroneamente inserito il caso di una persona ristretta a Bologna che invece abbiamo appurato essere stata ricoverata in rianimazione e successivamente essersi ripresa”. L’identità delle tredici persone e’ ancora in parte da verificare, “anche in considerazione – spiega il Garante – del fatto che l’inserimento dei dati nell’Istituto di Modena si e’ fermata al momento degli incidenti; presumibilmente per il danneggiamento del sistema. “Al momento – aggiunge – abbiamo l’identificazione certa, da parte nostra, mentre siamo certi che le autorità inquirenti abbiano tutte le informazioni in proposito, soltanto di dieci persone: solo una è italiana e ben tre erano in attesa del primo grado di giudizio; il più giovane aveva 29 anni e il più adulto 42”.
Quella di oggi, scrive ancora il Garante nel suo aggiornamento, è stata una giornata di “calma relativa”. Permangono, pero’, alcuni problemi legati ai disordini e alle violenze dei giorni scorsi: il Garante sta approfondendo la situazione delle oltre 1.500 persone trasferite o in corso di trasferimento a seguito dei disordini. Rispetto a un campione (al momento di 65 persone, ma si lavora per ampliarlo) di criticità riscontrate a seguito degli eventi, e’ emerso che “in tredici casi e’ stata predisposta la visita in ospedale: due persone sono ricoverate e una e’ in rianimazione”.
Articolo pubblicato il giorno 12 Marzo 2020 - 22:01