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I sindacati della polizia penitenziaria: ‘Sospendere colloqui, visite ambulatoriale e attività didattica nelle carceri’

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Con lettere inviate al Prefetto di Napoli Marco Valentini e al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca il segretario generale del S.PP. Aldo Di Giacomo ha chiesto per gli istituti di Napoli Poggioreale e Secondigliano l’immediata sospensione dei colloqui detenuti-familiari e la più rigorosa attuazione delle norme di prevenzione alla diffusione del coronavirus.
Analoga richiesta con limitazione dei trasferimenti dei detenuti in ospedale per le visite ambulatoriali e sospensione temporanea di tutte le attività didattiche presso le scuole di formazione del personale di Polizia Penitenziaria, con una lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e, per conoscenza, ai ministri della Giustizia Alfonso Bonafede e della Salute Roberto Speranza, dal presidente dell’Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria Giuseppe Moretti. Moretti chiede anche che gli istituti penitenziari italiani vengano riforniti di mascherine, di guanti monouso e di disinfettanti. Lo scorso 25 febbraio l’Uspp chiese, agli stessi destinatari, controlli sanitari negli istituti penitenziari attraverso prelievi di sangue.

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Mentre Aldo Di giacomo si sofferma sulla realizzazione di tendostrutture dinanzi agli istituti penitenziari campani, destinate in primo luogo ai nuovi ingressi e per i detenuti da tenere in osservazione. “E’ una misura significativa-dice Di Giacomo-ma non da considerare esaustiva. Anche se la situazione relativa alla diffusione del virus in Campania è, per ora, diversa rispetto a Lombardia e Veneto dove sono stati adottati provvedimenti drastici, tra i quali il blocco dei colloqui, non si possono sottovalutare una serie di elementi che fanno di Poggioreale un “caso” a sé stante, quali il sovraffollamento, il numero di detenuti con patologie virali e altre malattie e non per ultimo le condizioni igieniche-sanitarie della struttura. Per questo i colloqui possono avvenire con il sistema skype e consentendo un numero maggiore di telefonate ai familiari.
Il mio recente tour tra le carceri del centro-nord che ha fatto tappa proprio a Poggioreale – continua Di Giacomo – mi ha consentito di raccogliere le preoccupazioni in primo luogo del personale penitenziario che non dispone di alcun presidio per la tutela della propria salute, neanche di indispensabili mascherine. Le preoccupazioni sono estese alle famiglie del personale che ci sollecitano ad intervenire. Come ci chiede il Dpcm approvato ieri dal Governo non si deve abbassare la guardia soprattutto in luoghi di maggiore affollamento come le carceri dove si deve fare di più per la prevenzione. In particolare, il controllo sugli ingressi dall’esterno è il punto più delicato. Ristabilire un clima di serenità attraverso la più efficace collaborazione di tutti gli interessati è fondamentale, superando rapidamente criticità e sottovalutazioni”.


Articolo pubblicato il giorno 6 Marzo 2020 - 10:30


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