Qualcuno, sorridendo, dice di aver pensato al noto miracolo dell’acqua tramutata in vino, vedendo per un’ora, ieri mattina, sgorgare del Lambrusco Grasparossa di Castelvetro D.O.P. targato Settecani dalle tubazioni di casa, magari mentre era sotto la doccia. E’ successo nella frazione Settecani nel Comune di Castelvetro, nel Modenese, nelle prime case vicine allo cantina sociale che porta lo stesso nome del piccolo abitato : appena 48 gli agricoltori che fondarono la cantina nel 1923 , oggi sono 200 e operano nel cuore della Grasparossa ai confini delle localita’ modenesi di Castelvetro, Castelnuovo Rangone e Spilamberto, offrendo un prodotto di qualita’. “Un semplice guasto ad una valvola – spiega all’Agi Fabrizio Amorotti responsabile commerciale della cantina Settecani – che e’ stato riparato nel giro di un’ora, dalle 9 alle 10 del mattino. Abbiamo subito avvertito Comune ed Hera perche’ qualcuno poteva preoccuparsi, ma in realta’ nessun rischio igienico. Il problema e’ stato legato ad una valvola dell’impianto di imbottigliamento, collegato all’impianto idrico per le necessarie operazioni di lavaggio, che ha fatto si’ che il vino frizzante vincesse la pressione, finendo nelle tubature dell’acqua di rete. In un’ora tutto e’ ritornato alla normalita”. La falla rossa frizzante e’ stata comunque contenuta – non piu’ di mille litri in totale, quantificabile come un danno non ingente per la cantina sociale – ma in tempo di limitazioni dei contatti personali causa coronavirus e’ stata sufficiente a far tornare il buonumore tra gli abitanti di Settecani, che non hanno mancato di far circolare sul web foto e video di quanto stava accadendo. “Stavo lavando della roba in cucina – racconta all’Agi Maurizio Volpi, 56 anni, che abita dall’altra parte della strada rispetto alla cantina sociale – ho chiuso il rubinetto, l’ho riaperto, e invece dell’acqua ho visto il vino: ho detto ‘Allegria’ e abbiamo brindato. Mio padre voleva prendere una bottiglia, ma io ho detto che il vino lo compro gia’ imbottigliato. E’ chiaro che c’era un problema, nessuna cantina scambia acqua in vino, magari lo si poteva dare al parroco per la Messa. Nessun problema alla caldaia – conclude Volpi – e poi in tempi di coronavirus i problemi sono altri”. Segnalazioni sono arrivate anche al comune che ha riferito del guasto e della pronta riparazione, rassicurando sul web “che si e’ trattato di una perdita di liquido alimentare (vino) non dannosa per l’organismo e priva di rischi sia igienici che sanitari”. ” Ci scusiamo per il disagio che, in realta’, in diversi hanno molto gradito – conclude Morotti – Alcuni affezionati clienti della zona ci hanno chiamato per avvisarci e condividere che stavano imbottigliando!”.
Articolo pubblicato il giorno 5 Marzo 2020 - 11:38