Il bacio tra giovani innamorati della poesia di Prévert è l’immagine su cui Gabriele Lavia ha costruito “I ragazzi che si amano”, un intenso recital sul potere del sentimento, capace di guarire anche i cuori più stanchi, che sarà in scena da mercoledì 4 marzo 2020 alle ore 21.00 sul palcoscenico del Teatro Nuovo di Napoli.
Presentato da Fondazione Teatro della Toscana e impreziosito dalle musiche di Giordano Corapi, “I ragazzi che si amano” racconta un amore salvifico che dà l’unico senso possibile alla vita: un amore cui aggrapparsi come naufraghi nel mare delle amarezze e ingiustizie dell’esistenza.
Un amore totalizzante che rigenera e crea un mondo in cui non c’è spazio per altri, in cui non esiste più niente se non i due giovani amanti. Ciascuno di noi può ritrovare echi e immagini della propria adolescenza.
“Un poeta estremamente complesso, un poeta strano – sottolinea Gabriele Lavia – che ha attraversato tanti momenti diversi e che ha voluto usare le parole di tutti i giorni per esprimere concetti profondi. I ragazzi che si amano è anche un omaggio all’amore, a quel sentimento assoluto, totalizzante, innocente e coraggioso, prerogativa soprattutto della giovinezza, capace di annullare il resto del mondo”.
Sulle parole dell’autore francese, il carismatico attore e regista costruisce un recital sul filo della nostalgia, partendo dal bacio tra innamorati della poesia omonima per riflettere sul senso della vita.
Dietro il fumo delle sigarette Gauloises “papier mais”, amate dal poeta, e quello dei locali parigini in cui Juliette Gréco cantava Le foglie morte, il monologo è costellato di citazioni colte e pop, da Magritte a Elvis, da Picasso ai Beatles.
Lavia è un Prévert vestito di grigio, in impermeabile e cappello, si mescola alla folla e racconta l’amore salvifico che dà l’unico senso possibile alla vita. Un amore, sentimento forte e fragile, che rimanda all’adolescenza, e nel quale tutti ci rispecchiamo. Perché i ragazzi che si amano, secondo Lavia, siamo tutti noi.
È quell’amore puro, giovanile e libero, espresso appunto da i ragazzi che si amano, che si ribellano alla gabbia degli stereotipi e dei pregiudizi.
I giovani esprimono, nella loro sana umanità, una gran voglia di libertà senza dare peso alla chiusura morale della gente verso la loro genuinità e il loro coraggio, derivante dall’incoscienza o dall’innocenza dei loro anni.
Cos’è, allora, l’amore di cui ci parla Prévert? È l’amore che rigenera l’esistenza, acceca, rende unici e straordinari. E’ l’amore che crea un mondo e annulla gli altri, rende invisibili e senza paura, è un amore che libera.
Ph. Filippo Manzini
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