L’Italia è in ginocchio. Il virus sta mettendo in crisi un paese come non succedeva da tantissimi anni. Un paese (quasi tutto) che negli ultimi giorni, però, sta mostrando maturità e responsabilità. Pochissime persone in strada. Tutte a casa. Anzi, tutti affacciati al balcone a cantare, a far sentire la voce al mondo: “Noi ce la faremo, andrà tutto bene”. E allora si canta a squarcia gola anche l’inno di Mameli. Unità nazionale. Bandiere tricolori che sventolano al vento. Tutto bellissimo.
Peccato che questa unità, questa voglia di essere italiani, debba esprimersi solo in occasioni di difficoltà come questa. Un po’ come quando arrivano i mondiali o gli europei per la nazionale di calcio (con le dovute proporzioni) e tutti si sentono tifosi, quando per il resto dell’anno della nazionale “ce ne freghiamo”.
Siamo insomma a questi livelli. La maggior parte degli italiani bistratta il proprio paese praticamente sempre. Disprezzandone le città, la cultura, la storia. Quando in realtà siamo uno dei paesi più importante del mondo da questo punto di vista.
Quindi, riflettiamo. Il nostro paese deve essere nostro SEMPRE. Non solo quando una tragedia o qualche altro evento straordinario ce lo impone. Questo maledetto virus sia di insegnamento per tutti noi. Amiamo di più la nostra Italia. Perché proprio come dice l’inno che stiamo cantando in questi giorni, “Fratelli d’Italia”. E i fratelli lo sono sempre. Forza Italia, oggi ma soprattutto domani.
ANTONIO CARLINO
Articolo pubblicato il giorno 13 Marzo 2020 - 21:22