“Sono un po’ preoccupato per i miei genitori, che sono anziani. Per fortuna stanno bene…”. Ai tempi del coronavirus, nulla di piu’ normale che anche un ct che punta al successo all’Europeo di calcio abbia i timori dell’uomo qualunque. Roberto Mancini resta fermo nelle sue convinzioni (“perche’ possiamo vincere Euro 2020? Perche’ abbiamo giocatori forti”, dice all’indomani del sorteggio di Nations League) e continua a guardare con ottimismo ai prossimi mesi azzurri. Ma nelle sue frasi resta implicita una preoccupazione anche in chiave nazionale. “Mi dispiace molto per questa situazione e spero tutto si risolva al piu’ presto, che venga trovato il vaccino e che il virus possa sparire entro un paio di settimane. Io mi adeguo a cio’ che decidono dato che ci sono persone piu’ competenti di me. Spero si torni presto alla normalita'”, ha detto Mancini. Oggi Roma ha celebrato il -100 giorni dal via, con Italia-Turchia il 12 giugno all’Olimpico. L’Uefa ha ribadito per bocca di Ceferin di non voler prendere in considerazione “gli scenari peggiori”. Ma tra la normalita’ allo spettro dell’annullamento ci sono tanti altri step, e quello al quale e’ fermo oggi il calcio italiano non puo’ non preoccupare il ct azzurro. Con il calendario pre-crisi coronavirus, Mancini doveva gia’ fare i conti con il piu’ breve periodo di preparazione che la nazionale ricordi da qui a decine d’anni. Per questo aveva escogitato la settimana di vacanza comune al Forte Village in Sardegna, dal 25 maggio: tutti insieme al mare, con un’ora al giorno dedicata all’azzurro. Ma ora quel preriritiro rischia seriamente di saltare. L’ingorgo del calendario lascia ancora in sospeso, nella migliore delle ipotesi, il recupero di Inter-Samp; il rinvio delle due semifinali di Coppa Italia complica ancor di piu’ la programmazione azzurra, anche solo tenendo conto del numero di azzurri presenti nelle due squadre (tra 9 e 14). C’e’ il rischio concreto che slitti la fine della stagione, e a quel punto salterebbero ritiro e amichevole del 29 a Cagliari con San Marino. Restano invece ferme le date di marzo per le due amichevoli di Wembley con l’Inghilterra (gia’ sold out) e di Norimberga con la Germania, sempre che i rispettivi governi non reagiscano a nuove emergenze. Vincere l’Europeo, sottolinea allora Mancini, “sarebbe un momento di felicita’ per gli italiani dopo quello che sta accadendo, per questo cercheremo il successo. Io sono molto felice della squadra, perche’ vuole giocare bene e vuole giocare per vincere, anche rischiando qualche contropiede”. Insomma, senza paura.
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