La prossima settimana potrebbe essere decisiva per l’avvio del dialogo tra Pd e M5s in vista delle Regionali in Campania. La trattativa a livello nazionale vede impegnati in prima linea Vito Crimi e Andrea Orlando e coinvolge anche altre regioni che andranno al voto in primavera. Sul territorio in questi giorni si susseguono appelli al confronto, ultimatum e schermaglie. Il vero nodo resta Vincenzo De Luca. Il ‘governatore uscente’, che da mesi lavora alla composizione delle liste e che in base allo statuto del Pd sarebbe il candidato naturale, e’ la condizione di partenza necessaria avanzata dai dem campani per sedersi al tavolo con i principali alleati al governo nazionale. Una condizione inaccettabile per i Cinque Stelle che, dopo aver lanciato la candidatura del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, con il capo politico Crimi e il facilitatore e capogruppo in Consiglio regionale, Valeria Ciarambino, declinano l’invito all’incontro convocato per oggi dal segretario regionale Pd, Leo Annunziata, e allargato a tutto il centrosinistra. Stessa sorte per il tavolo chiesto dal segretario metropolitano di Napoli, Marco Sarracino, che dall’assemblea di martedi’ scorso ha ottenuto l’ok dei segretari di circolo a dialogare con il M5s anche per le prossime amministrative. I pentastellati ribadiscono che Costa e’ gia’ il ‘terzo nome’ (dopo il passo indietro di Ciarambino) e che non sono disponibili a trattare finche’ il Pd non fara’ un passo indietro su De Luca. La svolta potrebbe arrivare dopo il voto su Rousseau per la Liguria, in programma tra oggi e domani, con il quale gli iscritti sceglieranno se accettare l’alleanza con i dem. Una consultazione online che potrebbe essere replicata la prossima settimana in Campania (Crimi ha chiarito che in Puglia, Marche, Toscana e Veneto il M5s correra’ da solo). Una parte della base, come il meetup ‘Amici di Beppe Grillo Napoli’, ha gia’ lanciato una petizione per dire no a qualsiasi tipo di alleanza, ma l’impressione e’ che dopo la Liguria si possano creare le condizioni per mettere fine alla guerra di nervi in corso e aprire davvero il dialogo. Nel frattempo il centrodestra guarda all’evoluzione della situazione nel campo avverso, e, a sua volta, deve risolvere le tensioni interne. Il candidato in campo e’ Stefano Caldoro, indicato da Berlusconi, sul quale Fi non vuole cedere, ma la Lega continua a chiedere di rivedere gli accordi e spinge per l’individuazione di esponenti della societa’ civile, esprimendo forti perplessita’ sull’ex governatore campano e su Raffaele Fitto, indicato da FdI per la presidenza della Puglia. I dirigenti locali del Carroccio ieri si sono riuniti con il coordinatore Nicola Molteni per lavorare a una serie di iniziative da organizzare sul territorio, in attesa che i vertici nazionali arrivino a un accordo complessivo sulle regioni chiamate al voto.
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