Un detenuto è morto nel corso della rivolta scoppiata nel pomeriggio al carcere di Modena. Sono in corso le indagini per capire in quale circostanza sia avvenuto il decesso. In tarda serata il personale della polizia penitenziaria è rientrato dentro il carcere. A Modena sono stati trasferiti 70/80 detenuti in altre carceri”: lo dichiarano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale. “Si tratta solo di quei detenuti – spiega Durante- che erano riusciti a raggiungere il cortile, per tentare di evadere. Al momento, ci riferiscono i colleghi, gli altri detenuti si trovano all’interno del carcere, dove sono barricati e probabilmente in possesso di armi improprie. Si sta valutando come e quando intervenire per ripristinare la legalità, all’interno di un carcere che, da quanto ci viene riferito, è ormai completamente distrutto”. “Sembra sia stato addirittura incendiato anche l’ufficio matricola, dove sono custoditi i fascicoli dei detenuti – prosegue il Sappe – Una protesta, quella di questi giorni, che testimonia la situazione di grave insicurezza delle carceri; situazione rispetto alla quale dovrebbero assumersi la responsabilità morale alcuni politici e amministratori che hanno governato il sistema penitenziario negli ultimi anni. Riteniamo anche assolutamente inopportuna la richiesta di indulto e amnistia fatte in questi giorni da alcune associazioni – conclude il sindacato – in piena emergenza coronavirus”.
Articolo pubblicato il giorno 8 Marzo 2020 - 21:23