E’ partita stamattina all’Istituto nazionale tumori “Pascale” di Napoli la sperimentazione clinica del Tocilizumab, il farmaco finora usato nell’artrite reumatoide e che ha dato miglioramenti nel trattamento della polmonite che complica l’infezione da Coronavirus. Una complicanza temuta che si spera possa essere resa meno grave grazie al farmaco, riducendo la letalità della malattia. Si lavorerà secondo il protocollo approvato in tempi record da Aifa e dal Comitato etico in sinergia tra ricercatori e istituzioni di tutta Italia, dall’Università di Modena allo Spallanzani di Roma. Il gruppo, coordinato dall’equipe di Franco Perrone, oncologo del Pascale come l’altro oncologo, Paolo Ascierto, “primo in Italia – ricorda una nota – ad avere avuto l’intuizione di trattare il farmaco off label”, si muoverà su una piattaforma informatica dove vengono raccolti i dati di tutti i pazienti degli ospedali italiani che verranno trattati con il farmaco. I centri si iscriveranno con una procedura di qualche minuto, via internet, e potranno registrare pazienti da trattare nelle prossime ore e giorni. Sempre tramite la piattaforma partiranno due volte al giorno gli ordini per il farmaco, che la casa farmaceutica Roche, che lo produce, spedirà direttamente alle farmacie dei centri. Ci vorranno mediamente 24 ore per il trasporto.
“La cosa bellissima – spiega il direttore dell’Unità Sperimentazioni cliniche del Pascale Francesco Perrone – è che in tempi record si è fatto un lavoro di altissima qualità metodologica. La Commissione tecnico-scientifica di Aifa, compulsata dal direttore generale Nicola Magrini ancor prima che il decreto del ministro le affidasse poteri specifici in materia di coronavirus, ha lavorato sodo sul protocollo e ha proposto che il gruppo di ricercatori napoletani collaborasse con il gruppo emiliano, guidato da Carlo Salvarani, con il quale ho stabilito un immediato eccellente rapporto personale. E poi il Comitato etico dello Spallanzani, che poche ore dopo essere stato indicato come quello che decide per tutta Italia era al lavoro e nella notte di ieri, dopo un intenso scambio di commenti e due importanti miglioramenti del protocollo stesso, lo ha approvato. E poi i componenti del comitato indipendente di revisione, metodologi e clinici esperti, tra cui alcuni di quelli che in Lombardia stanno affrontando l’immane emergenza di questi giorni”. Il direttore scientifico del Pascale, Gerardo Botti, sottolinea: “Quello che ora è importante è che il farmaco funzioni e che l’intuizione dell’equipe dei nostri ricercatori risulti valida anche alla prova di una sperimentazione prospettica importante per la condivisione con la comunità scientifica e per fare un passo avanti contro questa maledetta pandemia”. Secondo il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi, “la sinergia è la chiave. Collaboriamo tutti, ciascuno nel suo ruolo e ciascuno consapevole che è un anello di una catena che, siamo fiduciosi, ci porterà lontano. Mai come in questo momento ha valore quello che sosteniamo da sempre: uno più uno uguale tre”.
Articolo pubblicato il giorno 19 Marzo 2020 - 13:09