E’ morto il cane che a Hong Kong era stato sottoposto ai test per il coronavirus diventando così famoso in tutto il mondo. E’ morto lunedì, due giorni dopo la fine della sua quarantena iniziata il 26 febbraio in un centro della città. La notizia è stata resa pubblicata dal Dipartimento per l’Agricoltura, la Pesca e la Conservazione dell’ex colonia britannica (Afcd), che ha precisato che non sono state accertate le cause del decesso poiché la proprietaria non ha dato il consenso per l’autopsia. Il cane, ha scritto il South China Morning Post, era un volpino di Pomerania di 17 anni.
E fonti mediche hanno chiarito al giornale che molto probabilmente il cane non è morto di coronavirus. Il cane, anziano e risultato più volte “debolmente positivo” al coronavirus, era stato ‘liberato’ sabato dalla sua quarantena dopo che erano risultati negativi gli ultimi test effettuati il 12 e il 13 marzo. Nel frattempo è guarita la sua padrona, una 60enne ricoverata il 25 febbraio e dimessa l’8 marzo. “Il cane non aveva sviluppato alcun nuovo sintomo – hanno detto le fonti mediche interpellate dal South China Morning Post – E’ molto improbabile che il virus abbia contribuito alla morte del cane”. Gli esperti continuano a sottolineare come non esistano prove di trasmissione dell’infezione dall’animale all’uomo. A difesa dei quattro zampe si moltiplicano gli appelli contro l’abbandono.
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