<span style="font-size: 1.21429rem;">Chiedono aiuto i lavoratori stagionali aeroportuali di Capodichino che alla luce dell’emergenza COVID-19, si ritrova di colpo senza lavoro e senza alcuna offerta di sostegno da parte del governo. “Da decenni lavoriamo per gli aeroporti di Italia-spiegano in una nota- per circa 6-7 mesi l’anno ed abbiamo fatto di questa modalità di lavoro la nostra vita, nonostante la sua precarietà. La diffusione del coronavirus ci ha messi di fronte all’impossibilità di lavorare per un periodo indefinito e dal momento che la nostra azienda ha previsto una cassa integrazione di 12 mesi per i propri dipendenti a tempo indeterminato, quali speranze abbiamo noi, lavoratori stagionali, di tornare a breve ad una vita lavorativa regolare?”.
Si spiega ancora nella nota: “La nostra crisi non finirà quando il picco del coronavirus sarà passato, le conseguenze saranno per noi sul lungo periodo e possiamo comprendere che l’attuale urgenza aziendale sia quella di occuparsi ora dei propri dipendenti a tempo indeterminato, ma non possiamo accettare che anche lo stato e i vari enti che dovrebbero occuparsi di noi, in questo momento di sconforto, ci lascino soli.I lavoratori con contratto stagionale legato al turismo non operano soltanto negli alberghi e nei ristoranti ma anche nei trasporti, nei servizi e nel commercio. Crediamo sia opportuno, pertanto, che anzitutto l’INPS permetta a tutti i sopracitati di poter accedere al bonus di 600€ previsto dal decreto “Cura Italia” senza distinzione di codice ATECO, per poter poi valutare la creazione di una forma assistenziale e di sostegno come il prolungamento della Naspi”.
E infine: “Noi precari del trasporto aereo siamo tra le prime vittime di questa profonda crisi e non possiamo accettare che ci siano precari sostenuti e precari dimenticati. Deve esserci una soluzione anche per noi, poiché come i rappresentanti del governo ci assicuravano pochi giorni fa, “nessuno perderà il lavoro a causa del coronavirus”.
Articolo pubblicato il giorno 26 Marzo 2020 - 08:30