”Soltanto nella serata di ieri e dopo cinque giorni di attesa ci hanno comunicato che mio padre è risultato positivo al coronavirus’. E’ la drammatica testimonianza di M.D.D., ragazza di 20 anni, figlia di un paziente di Torre del Greco ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Boscotrecase. La giovane, in quarantena domiciliare insieme agli altri componenti del suo nucleo familiare, rilancia l’appello legato all’utilizzo del farmaco anti-artrite già sperimentato al Cotugno e al Pascale anche al nosocomio Sant’Anna e Santissima Maria della Neve, nei giorni scorsi fatti prima dall’assessore alla Pubblica istruzione del Comune vesuviano Enrico Pensati e dalla moglie di un altro ricoverato: ”I medici – spiega la ragazza – che stanno tentando di strappare alla morte i nostri angeli custodi, non hanno ancora ricevuto nessuna comunicazione, mentre il tanto atteso farmaco non è arrivato e non si sa quando arriverà. Speriamo solo che quando giungerà non sia troppo tardi”. L’ultima frase è una sorta di ”supplica di una figlia disperata: fate presto, vi scongiuro”.
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