“Ci pervengono ormai decine di segnalazioni di imprese funebri campane che rifiutano più e più volte di effettuare le operazioni funebri per i casi di coronavirus. Questo diniego, dettato soprattutto dalla paura di un contagio, sta creando uno squilibrio insostenibile con il carico di lavoro che pende verso chi invece, per senso di dovere e collettività, continua a fornire i servizi indispensabili in questo momento storico. Ma non possiamo continuare cosi’ o altrimenti l’intero sistema rischia il collasso”. E’ la denuncia di Gennaro Tammaro, delegato campano di Efi (Eccellenza Funeraria Italiana), sindacato di categoria delle imprese funebri, che chiede un intervento “deciso” delle istituzioni, a iniziare dal Comune di Napoli e dalla Regione Campania, affinche’ si argini ”questa emergenza nell’emergenza”. Sebbene il decreto del governo vieti lo svolgimento dei funerali intesi come rito religioso, le operazioni funerarie che precedono e seguono di norma il rito continuano a essere svolte dai servizi di onoranze funebri secondo le indicazioni dettate dalle norme.
“Ci rivolgiamo direttamente al sindaco Luigi de Magistris e al governatore Vincenzo De Luca: la situazione e’ inaccettabile – prosegue Tammaro -. In questo momento le imprese funebri che intervengono sui casi di morti per Covid-19 o sospetto contagio da coronavirus si contano sulle dita e queste ditte stanno chiedendo ai propri dipendenti uno sforzo lavorativo e psicologico non indifferente. Tuttavia se questa situazione emergenziale si protrarra’ ancora a lungo come sembra- si sottolinea – non bastera’ questo impegno a salvarci da un’emergenza, anche sanitaria, legata al fatto che non siamo in grado di assolvere da soli a questa mole di lavoro. Senza un intervento istituzionale, siamo destinati ad andare in crisi nel giro di pochi giorni. Rivolgiamo questo appello – conclude Tammaro – anche agli altri colleghi delle imprese funebri: abbiamo bisogno di tutti, per uscire da questa crisi nel minor tempo possibile”.
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