Napoli. Altri 4 pazienti ricoverati all’ospedale Cotugno di napoli e affetti da coronavirus trattati con il farmaco antiartrite tocilizumab intorno alle 4 di oggi sono stati estubati. hanno risposto bene alla cura e quindi entro la giornata usciranno dalla rianimazione. La buona notizia è stata data al Tg della Campania dal dottor Maurizo Di Mauro , direttore dell’ospedale dei Colli. “Significa che stiamo lavorando bene”, ha detto con estrema soddisfazione il medico. Sono oltre 400 i pazienti in tutta Italia che sono stati sottoposti alla cura con il farmaco antiartrite sperimentato per la prima volta in Italia dal professor Paolo Ascierto oncologo del Pascale di Napoli. Uno dei 4 pazienti ha solo 27 anni, è del 1993 ed era in terapia intensiva per la polmonite grave, anche se non aveva altre patologie gravi se non l’asma. Il giovane ha preso il Tocilizumab il 18 marzo e da oggi è solo in ventilazione assistita, in attesa di essere trasferito presto in normale degenza covid19. Gli altri tre estubati sono stati trattati il 19 marzo, e sono i primi tre inseriti nella sperimentazione Aifa. I tre uomini sono rispettivamente del 1963, del 1964 e del 1969 e non sono più in terapia intensiva ma solo in ventilazione assistita in attesa di tornare in degenza.
“Entro un mese sapremo se uno dei farmaci candidati al trattamento della Covid funziona. L’obiettivo è dare risposte rapide e affidabili ai pazienti già in ospedale e a quelli che, purtroppo, arriveranno. Noi puntiamo su terapie d’impatto, capaci di cambiare il decorso della malattia e aumentare la sopravvivenza”. Aveva spiegato al ‘Corriere della sera’ Nicola Magrini, farmacologo clinico, direttore dell’Agenzia italiana del farmaco. “Abbiamo avuto -sottolinea- un’adesione spettacolare alla sperimentazione del Tocilizumab, un anticorpo monoclonale che potrebbe essere efficace nel contrastare l’infiammazione alla base delle gravi polmoniti causa di morte nei pazienti più seri”. Lo studio è “finalizzato a provare l’efficacia. In 3-4 settimane ci sarà l’analisi dei dati e si potrà verificare l’impatto della terapia in termini di aumento della sopravvivenza. Se i risultati fossero molto incoraggianti potremmo avere risposte ancora prima. Ci aspettiamo indicazioni aggiuntive da un secondo studio osservazionale condotto parallelamente su circa 600 pazienti già trattati con Tocilizumab”.
Articolo pubblicato il giorno 23 Marzo 2020 - 14:31