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Coronavirus: il comune di Napoli ipotizza uso ex caserme per i clochard

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Sono in corso da parte del Comune di Napoli sopralluoghi per individuare il luogo migliore per realizzare una struttura residenziale temporanea dove accogliere i senza fissa dimora e fornire loro anche il servizio di mensa cosi’ da alleggerire le mense cittadine gestite da parrocchie e associazioni. Al momento l’ipotesi piu’ avanzata, condivisa grazie alla Prefettura di Napoli, e’ utilizzare caserme dismesse delle Forze Armate. In questa direzione, stamattina l’assessore al Welfare, Monica Buonanno, ha effettuato un sopralluogo in una caserma dismessa che si trova a Mergellina e in una di Fuorigrotta. Tra le due possibilita’ quella al momento piu’ rapidamente percorribile sembra essere l’utilizzo della ex caserma situata a Fuorigrotta. “Si tratta di una struttura dismessa da un anno e mezzo e per questo in buone condizioni – ha riferito Buonanno – e le sue dimensioni ci consentirebbero di accogliere un gran numero di persone”. Un’ipotesi che l’assessore condividera’ in una riunione prevista in Prefettura per le ore 17.30. Intanto sono gia’ stati allertati i Servizi cosi’ da poter essere operativi nel piu’ breve tempo possibile qualora questa strada sia quella scelta.

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I numeri dicono che nelle strade di Napoli dormono e vivono 1500 persone di cui 300 stabilmente accolti nei tre dormitori di La Tenda, La Palma e il dormitorio di via De Blasis. Pertanto nella struttura residenziale temporanea potrebbero trovare posto i restanti. Accanto a cio’, si sta anche vagliando la possibilita’ di realizzare in citta’ un punto in cui fornire acqua e dare sollievo. “Dobbiamo cercare di allentare la pressione nei luoghi che tradizionalmente forniscono tali servizi – ha sottolineato Buonanno – perche’ dobbiamo evitare gli assembramenti”. Il Comune nella fase di ricerca dello spazio in cui realizzare la residenza temporanea inizialmente ha valutato le strutture di sua proprieta’ quali ad esempio l’Albergo dei Poveri, la Mostra d’Oltremare, l’hotel Tiberio, scartate per la presenza di vincoli della Soprintendenza o per altre motivazioni che ne avrebbero allungato i tempi di impiego. Nulla da fare anche rispetto all’uso dell’Ospedale militare perche’ “troppo vicino a numerosi condomini”. Per quanto riguarda invece l’individuazione di una location in cui far confluire i positivi al Covid-19 cosi’ da toglierli dalle abitazioni ed evitare che il contagio si diffonda nei nuclei familiari, il Comune sta valutando la possibilita’ di mettere a disposizione della Asl, qualora ne facesse richiesta, la struttura di Marechiaro, ma si valuta anche un hotel in zona Agnano.


Articolo pubblicato il giorno 26 Marzo 2020 - 21:13

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