Il presidente della Campania De Luca chiede il “pugno di ferro contro il contagio. Sono state 24 ore difficili per noi, c’è stata un’ondata di arrivi imprevista e ingovernata, con la conseguente paura diffusa di una penetrazione di massa del contagio”. In un’intervista al Corriere della Sera, il governatore della Campania, Enzo De Luca, racconta che, in forza di questi arrivi non attesi, “abbiamo dovuto emettere ordinanze immediate per identificare tutti i cittadini arrivati dalle zone a rischio e sottoporli a isolamento domiciliare controllato”. E ora, “per evitare la diffusione di massa del contagio, occorre il pugno di ferro. E se non lo farà il governo, lo faremo noi”, assicura, perché “qui da noi, come al Nord, si registrano episodi gravi di irresponsabilità individuale” e perciò, “se la realtà è questa, bisogna impegnare le forze di polizia a chiudere i locali che contravvengono alle regole”. Quanto al sistema sanitario campano, il presidente della Regione De Luca prova solo a immaginare “con i brividi cosa sarebbe successo qualche anno fa, con la nostra sanità commissariata e disastrata”, ma oggi – garantisce – “grazie al lavoro rigoroso di questi anni, stiamo reggendo, con una attività di prevenzione straordinaria da parte delle Asl”. Tuttavia, “se il numero di contagi cresce la situazione diventa pesante”. Quanto agli errori commessi da Palazzo Chigi nella comunicazione e altro, De Luca annota: “Al di la’ di un ritardo obiettivo nell’individuazione del focolaio, mi pare che il governo e il ministero della Salute abbiano lavorato con serietà” per aggiungere anche di considerare “produttivo il rapporto di collaborazione con le Regioni”, per poi tirare le somme: “Passata l’emergenza, dovremo capire dove vi sono state criticità”.
Articolo pubblicato il giorno 9 Marzo 2020 - 08:17
