Per il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ieri in Regione c’è stato un punto di svolta “dopo l’arrivo di centinaia di persone, non tutte controllate, dal Nord Italia” e che per tale motivo “andremo in difficoltà, il lavoro di prevenzione capillare diventa difficile. Se hai 100 persone contagiate puoi contattare 1000 persone che hanno avuto contatti con loro ma se aumentano il lavoro diventa difficile e quindi per marzo ci aspettiamo un picco di contagi in Campania”. Durante una diretta su Facebook, il governatore, ha ricordato che in Regione ci sono “in isolamento domiciliare controllato 1318 persone, di queste circa 110 sono positivi al coronavirus. Quindi abbiamo 110 persone contagiate ma per lo più asintomatiche, senza grandi problemi di tosse o di respirazione e il resto circa il 90%, non ha nessun contagio. Abbiamo fatto un lavoro di prevenzione straordinario: per ogni persona contagiata abbiamo ricostruito i contatti avuti, chiamando in media circa 10 persone e collocandoli in isolamento domiciliare per evitare l’espansione del contagio”. Dopo l’ondata di ritorni in Campania, invece, la situazione potrebbe essere diversa: “siamo in una seconda fase dopo l’ondata di ritorni in Campania. – continua De Luca – Non dipende da noi e dobbiamo affrontarlo con efficacia operativa e tranquillità. Chi è arrivato dal Nord Italia ha l’obbligo di segnalare all’Asl di appartenenza il domicilio e la presenza sul territorio. Anche in questo caso capiterà che il 90% non risulta contagiato ma chi dovesse essere contagiato rimane a casa, contatta il medico famiglia e se necessario va in ospedale. Quindi anche i nuovi arrivati saranno presi in carico dalle Asl”.
Articolo pubblicato il giorno 9 Marzo 2020 - 20:42