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Coronavirus, dal ‘godimento perpetuo’ al ‘coniglietto Bunny’: le perle di De Luca per spiegare l’emergenza

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Ormai è un ‘must’, così come l’annuncio dei decreti legge del Presidente Giuseppe Conte. Le dirette streaming del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in tempi di Covid-19 sono diventati ‘l’indispensabile’ per alimentare l’ironia social e non solo dei campani. Ironia, certo, ma anche un metodo che De Luca ha rodato con anni di esperienza, nei suoi monologhi in Tv, senza contraddittorio. E ora in una situazione in cui l’ansia da emergenza coronavirus la fa da padrona, De Luca – rispolverando quell’ironia satirica, pungente, ma anche irriverente e spesso offensiva – sembra essere diventato il ‘re della comunicazione’. Ancora una volta senza contraddittorio, senza domande dei giornalisti. Senza che sui suoi venga sollevata contemporaneamente la benché minima perplessità. Solo il gradimento social a farla da padrona. Sei giorni fa ha ‘ideato’ nel suo discorso di aggiornamento per l’emergenza ‘le feste di laurea con l’arrivo dei carabinieri con il lanciafiamme’, frase che ha entusiasmato anche Naomi Campbell, oggi è arrivato il ‘coniglietto Bunny’ con le mascherine inviate dalla protezione civile e del ‘godimento perpetuo’, piuttosto che dei ‘porta seccie’ (porta sfortuna, ndr) in un crescendo di ‘trovate’ da vero ‘stuntman’ della comunicazione. De Luca ha capito da tempo che l’emergenza Covid-19 è la sua partita del ‘cuore’, l’indispensabile per la sua sopravvivenza politica, e non c’è che dire questa partita la sta giocando bene.

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Commissario alla Sanità da oltre due anni, si gioca in questo momento tutta la credibilità e lo fa scientificamente. Certo, fa anche sorridere, e in questo momento le persone vogliono anche un po’ sorridere, ma sta mettendo in campo le sue performance da politico navigato. Anche i suoi detrattori di sempre, apprezzano quel decisionismo che negli anni ha contraddistinto la sua politica solo apparentemente democratica e di sinistra, ma nella sostanza autarchica e nepotistica. Ora non può permettersi di sentirsi dire che i taglia dei posti letto, lo smantellamento di reparti negli ospedali, il blocco delle assunzioni nella sanità e le politiche di razionalizzazione delle risorse – fatte al pari dei suoi predecessori – siano stati fonte della dèbacle, del massacro da coronavirus. Come far deviare da questo pensiero? Con i fatti, sicuramente, e con un’intelligenza organizzativa che indubbiamente ha, ma soprattutto con la percezione che grazie al suo operato ‘#andràtuttobene’, lui che ‘l’inasprimento delle misure del Governo le ha anticipate’ come ha detto oggi. E poi con le perle ‘must’ che anche oggi ha snocciolato come un ‘attore’ navigato. Ed ecco che – tra un dato statistico e l’altro (numeri che confortano, per fortuna) sono uscite le frasi ‘cult’ della settimana. Per rinforzare l’idea che bisogna rimanere a casa e attuare il distanziamento sociale ha inveito contro chi continua a fare ‘ammucchiate’. “In tempo di guerra dobbiamo fare in conti anche con l’emergere di di varie sette para religiose, predicatori di vario tipo, la chiesa del tempio del sole, la setta del godimento perpetuo che sarebbe anche un programma interessante questo del godimento perpetuo ma mi pare poco realistico e plausibile – aggiunge – varia umanità accomunata dalla tendenza a fare adunate, ammucchiate per parlare chi con il Signore chi con satana, senza mai domandarsi se il Signore ha voglia di ascoltarli. In Corea il problema è stato determinato da un’associazione che si chiamava la chiesa del tempio del tabernacolo, un gruppo para religioso che aveva come parola d’ordine ‘curarsi è un peccato’. E che vi possano ammazzare come curarsi è un peccato? Se voi volete evitare il peccato a casa vostra siete liberi ma non potete evitare che la gente vada a curarsi”.
Poi è stata la volta del ‘coniglietto Bunny’, per le mascherine non omologate inviate dalla Protezione civile alla Campania.
“Ieri sono arrivate 71 mila mascherine e 2.100 tute di protezione. Dotazione che in ospedali dura otto ore. Solo l’inizio del programma di forniture adeguate. Voglio precisare che non abbiamo mai avuto tute e visiere prima di ieri. Ci sono arrivati sette ventilatori, altri sedici lunedì. Voglio ricordare che dieci giorni fa mi erano stati garantiti 225 ventilatori e 621 caschi. Le forniture dovrebbero arrivare ogni tre giorni se vogliamo reggere. Da noi piena collaborazione con la Protezione civile ma ci faremo sentire se meccanismo si inceppa”. Poi mostrandole in video ha rincarato la dose sulle mascherine non omologate, le ‘cose’. “Sono arrivate 552 mila ‘cose’, che ci vuole una fantasia accesa per definirle mascherine. Non la metto io per non pregiudicare in maniera definitiva quel poco di estetica che le ingiurie del tempo mi hanno lasciato, ma se le metterete avrete la faccia di Bunny il coniglietto. Facciamo un sorriso anche in momento difficili, ma non le chiamate mascherine. Per quel che mi riguarda ho scoperto che hanno una grande efficacia per pulire gli occhiali, sono un prodotto eccezionale, ma per gli ospedali, per l’amor di Dio, lasciamo perdere”.
E poi non sono mancati gli strali contro i detrattori e gli avversari politici, lo ‘sciacallaggio’ dei denigratori: 
“Per due o tre settimane non abbiamo avuto reazioni, negli ultimi due tre giorni è emerso qualche elemento di sciacallaggio”. Si rivolge così alle opposizioni, che nei giorni scorsi lo hanno attaccato per la gestione dell’emergenza coronavirus e hanno chiesto la nomina di un commissario. “In Campania dobbiamo combattere contro due nemici – aggiunge – il primo è il virus, il secondo sono i ‘porta seccia’. L’unico collasso è nel vostro cervello, c’è un buco nero tra le vostre orecchie con una tale forza di gravità che non rende possibile l’uscita del pensiero. Sono meravigliato dal fatto che ci sono persone che trovano ancora il tempo di fare speculazioni politiche”.
De Luca ha anche snocciolato numeri e previsioni, ma quelli sono passati nel ‘volgo comune’ in secondo piano, per un’altra settimana rimarrà l”anestetico’ del ‘coniglietto Bunny’ e del ‘godimento perpetuo’. Certo i numeri del contagio in Campania sono ‘confortanti’, se di conforto si può parlare, rispetto alla tragica situazione di altre ragioni: il messaggio di ‘terrore’, impartito a più dosi nelle settimane scorse ad evitare qualsiasi forma di contatto, pare abbia funzionato. Soprattutto ha funzionato il decisionismo deluchiano ad istituire ‘zone rosse’ di protezione al minimo accenno di focolaio. Per un po’, dunque, ai campani De Luca piacerà, piacerà almeno fino a quando l’altruismo della salute pubblica non si scontrerà con il bisogno di sopravvivenza economica. E in questo caso ci si aspetta lo stesso decisionismo mostrato fino ad ora e non mascherine per ‘il coniglietto Bunny’. Su questo De Luca dovrà giocarsi la carta del ‘modello Campania’.

Rosaria Federico


Articolo pubblicato il giorno 27 Marzo 2020 - 18:13


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