La Fincantieri sospende da oggi le attività produttive in tutti gli otto stabilimenti italiani per due settimane, fino al 29 marzo compresi, disponendo la chiusura di tutti i siti di Fincantieri Spa con ricorso a ferie collettive, anticipandole rispetto alla prevista chiusura estiva. Si tratta di circa 8.900 unita’ direttamente dipendenti cui si somma un indotto di quasi 50 mila persone. Negli otto cantieri – Monfalcone (Gorizia), Marghera (Venezia), Ancona, Sestri Ponente (Genova), Riva Trigoso (Genova), Muggiano (La Spezia), Castellammare di Stabia (Napoli), Palermo – è al lavoro soltanto personale addetto alla sicurezza industriale e alla manutenzione impianti.
A Monfalcone, ad esempio, dove ogni giorno lavorano 6/7mila persone, a seconda dello stato di avanzamento dei lavori, da oggi sono presenti circa cento dipendenti. La chiusura degli impianti è stata preceduta da polemiche con la Fim-Cisl e la Fiom-Cgil che hanno criticato la scelta di mettere in ferie i lavoratori invece di ricorrere ad ammortizzatori. Per l’azienda questo è l’unico modo per non pregiudicare il futuro del gruppo e salvaguardare la salute e i livelli occupazionali. Rimangono invece aperti gli impianti delle società controllate all’estero, che comunque seguono le direttive del Paese dove si trovano.
Articolo pubblicato il giorno 16 Marzo 2020 - 11:22