“La crisi pandemica in corso sta compromettendo la qualità delle relazioni sociali e civili del nostro continente, ma nel contempo sta aprendo scenari inediti: come l’uso su larga scala dell’e-learning, dello smart working e delle risorse dell’e-government per amministrare grandi democrazie e società complesse”, cosí l’europarlamentare dem Andrea Cozzolino.”La spinta verso una trasformazione digitale non può essere però solo la conseguenza dell’emergenza in corso – continua Cozzolino – essa deve essere anche parte della risposta. Ad esempio la Corea del Sud sta sperimentando l’analisi incrociata dei filmati di sorveglianza, dei dati GPS ottenuti dai telefoni e delle transazioni delle carte di credito al fine di testare chiunque possa essere stato esposto al virus.
Quindi partendo da quanto fatto a Seul, possiamo fare ancora meglio, dimostrando di sapere tenere insieme le opportunità della tecnologia e la tutela della privacy, limitando la necessità di un lockdown esteso e prolungato”.Mentre gli attori nazionali sono impegnati in prima linea nel fronteggiare l’emergenza sanitaria, l’Unione europea riunisca tutte le grandi aziende mondiali e i diversi players internazionali del settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per costituire una nuova task force, oltre a quella economica, che si ponga l’ambizione di affrontare la crisi del coronavirus con i nuovi e innovativi strumenti offerti dalla rivoluzione digitale in atto”, conclude Cozzolino.
Articolo pubblicato il giorno 16 Marzo 2020 - 19:58