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Coronavirus, Articolo Uno Campania: ‘Bene precauzioni, ora anche più tamponi’

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“Stiamo apprezzando, come abbiamo già avuto modo di affermare nella nostra lettera aperta del 21 marzo, il rigore voluto dal governo regionale, in stretto rapporto con quello nazionale, nel tenere salde le misure di distanziamento sociale, le uniche in grado di tutelare, al momento, i cittadini.Stando ai dati diffusi dalla Protezione civile domenica 22 marzo, la Campania è la nona regione d’Italia come numero di contagiati. Se, invece, rapportiamo il numero di contagiati alla popolazione, la Campania risulta essere la quattordicesima Regione d’Italia (0,0161 casi ogni cento abitanti).”. E’ quanto scrivono in una nota congiunto i vertici regionali e provinciali di Articolo1.

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“Sebbene sia un quadro che sembra premiare il lavoro svolto- si legge ancora nella nota- non può lasciarci tranquilli e non deve farci abbassare la guardia. La Campania, del resto, è ancora l’ultima Regione d’Italia come numero di tamponi rispetto alla popolazione (0,852 tamponi ogni 1.000 abitanti). Ed è questo un dato che ci obbliga a una riflessione. Senza voler minimamente invadere il campo scientifico, crediamo che l’intensificazione dei tamponi (a cominciare dal personale ospedaliero, passando per tutti i lavori più a rischio, fino ad arrivare ai cittadini) sia una scelta utile e da valutare subito, potendo – tra l’altro – incidere in maniera significativa sulla serenità delle nostre comunità, non ultima quella di chi svolge attività in prima linea e da cui arriva una richiesta pressante in tal senso”.

E infine conclude la nota: “La conferma della positività o negativa al Covid 19 rispetto a un numero importante di cittadini può offrire al governo di questa emergenza altre scelte che non siano solo quelle dell’ospedalizzazione, dell’isolamento e della quarantena forzata. Per avviare quest’ulteriore passo, insieme a quello già fatto dalla Regione di acquistare un milione di test rapidi, occorrerebbe verificare e mettere in campo anche le competenze e la disponibilità dei laboratori privati. Lanciare un piano concordato e articolato. Crediamo che questa sperimentazione debba andare oltre gli ospedali e arrivare, nei modi e nei metodi che il Ministero della Salute riterrà opportuno, a coinvolgere categorie sempre più ampie di cittadini. Forse attraverso questo percorso pian piano, e nelle more che i nostri scienziati continuino il loro egregio lavoro, sarà possibile un riavvicinamento alla normalità delle nostre vite”.

 


Articolo pubblicato il giorno 23 Marzo 2020 - 18:58

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