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Coronavirus: 6 casi in Vaticano,’il Papa non coinvolto’

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I casi di coronavirus in Vaticano sono ufficialmente sei: dopo i 4 che erano stati comunicati in precedenza, si aggiunge la positivita’ al Covid-19 di un monsignore che lavora alla Segreteria di Stato e di un suo collaboratore. La Santa Sede dunque conferma i rumors che erano usciti negli ultimi giorni precisando anche che sono stati eseguiti dei tamponi di controllo, 170 per la precisione, e che sono risultati tutti negativi. “Le persone affette da Covid-19 tra dipendenti della Santa Sede e cittadini dello Stato della Citta’ del Vaticano sono, dunque, attualmente 6. Posso confermare – chiarisce il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni – che non sono coinvolti ne’ il Santo Padre, ne’ i suoi piu’ stretti collaboratori”. Il pontefice sta bene e lo dimostra non solo la storica preghiera di ieri ma anche il fatto che, compatibilmente con l’emergenza sanitaria, continua a lavorare. Oggi ha tenuto nel Palazzo apostolico cinque udienze.

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Tra queste c’e’ stato anche l’incontro con la sindaca di Roma Virginia Raggi, nel quale, secondo quanto si e’ appreso, si e’ parlato della condizione dei poveri, delle periferie e soprattutto, degli anziani, soggetti deboli che rischiano di pagare doppiamente l’emergenza coronavirus. Bergoglio e Raggi hanno parlato anche della situazione di conventi e case generalizie dove risiedono anziani, suore e sacerdoti; anche queste sono comunita’ fortemente colpite dall’emergenza sanitaria. Tornado ai due nuovi casi di Covid, il Vaticano informa che le condizioni di salute dell’officiale della Segreteria di Stato “non presentano particolari criticita’, ma in via cautelativa la persona e’ stata ricoverata in un ospedale romano”. Sono poi stati sanificati gli ambienti, il luogo di lavoro e di residenza dell’interessato. Intanto oggi il Viminale ha scritto alla Conferenza Episcopale Italiana per rispondere ad alcuni dubbi relativi alla possibilita’ di andare in chiesa e ai riti della Settimana Santa. Si puo’ andare a pregare, “non e’ prevista la chiusura delle chiese” ma “al fine di limitare gli spostamenti dalla propria abitazione” e’ “necessario che l’accesso alla chiesa avvenga solo in occasione di spostamenti determinati da comprovate esigenze lavorative, ovvero per situazioni di necessita'”. In altri termini, si puo’ andare in chiesa solo sulla strada che conduce al lavoro o al supermercato o farmacia. Sui riti della Settimana Santa si precisa che potranno essere svolti con un piccolo nucleo di persone sull’altare: i celebranti, il diacono, il lettore, l’organista, il cantore e gli operatori della trasmissione, considerato che non ci sara’ partecipazione di popolo ma vanno trasmesse in tv o online. Nella autocertificazione che queste persone dovranno avere in tasca, per non incorrere nelle sanzioni, occorrera’ indicare “comprovate esigenze lavorative” precisando “il giorno e l’ora della celebrazione, oltre che l’indirizzo della chiesa dove la celebrazione si svolge”. Infine il chiarimento sui matrimoni in chiesa: “non sono vietati” – risponde il ministero degli Interni – ma a condizione che “il rito si svolga alla sola presenza del celebrante, dei nubendi e dei testimoni e siano rispettate le prescrizioni sulle distanze”.


Articolo pubblicato il giorno 28 Marzo 2020 - 21:26

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