Se stai pensando di specializzarti nel delicato ma importante settore della consulenza direzionale, o se al contrario credi che la tua attività o la tua impresa possa beneficiarne, in questa guida ti chiariremo molti dubbi. Vedremo infatti chi è il consulente direzionale, cosa deve fare per aiutare i suoi clienti al meglio, e quali sono le caratteristiche fondamentali che dovrebbe infine possedere.
Consulenza direzionale: cos’è e a chi serve
La consulenza direzionale (approfondisci su strategiaebusiness.com) è l’assistenza che un professionista qualificato può offrire ad un imprenditore o ad un’azienda per migliorare i processi di gestione e dunque massimizzare i profitti. Si tratta in sostanza di un business management, tramite il quale il consulente lavora a stretto contatto con l’amminitratore delegato o il titolare di un’impresa, verificando ed eventualmente correggendo i passaggi produttivi che per qualche motivo non scorrono in maniera fluida.
Il consulente quindi potrà effettuare dei diagrammi operativi, andare a migliorare l’organigramma di un’azienda per collocare ogni dipendente nella sua mansione più performante, e potrà anche suggerire e tenere corsi di formazione in problem solving e ottimizzazione del lavoro. Si intuisce quindi subito che grande valore aggiunto per un’impresa possa avere questa figura, e si capisce anche subito che debba avere delle qualità ben precise.
Come diventare un bravo consulente
L’abilità principale di un bravo consulente, innanzitutto, è quella di attribuire all’azienda tutti i risultati positivi, facendo al contempo credere che i risultati negativi dipendano non dall’azienda ma da processi sbagliati. Il concetto è semplice quanto fondamentale.
Un bravo consulente, per poter essere assunto ed apprezzato, non incolperà mai un manager di incompetenza, e non attribuirà mai ai dipendenti gli errori che non stanno facendo funzionare l’impresa. Piuttosto parlerà di potenzialità inespresse, e cercherà di individuare i punti di forza di ciascuno per svilupparli. Oltre a queste caratteristiche personali, chiamate ‘skills’, ci sono delle competenze che il consulente deve possedere, e che riguardano:
- il marketing;
- il funzionamento di un’azienda;
- concetti base di economia;
- principi di psicologia;
- buone doti comunicative;
- conoscenza dei moderni canali social e di gestione di siti.
Cosa cercare in un bravo consulente direzionale
Una strategia. Ecco cosa di dovrebbe avere da un bravo consulente. Se sei un imprenditore, fai caso a questa caratteristica. Un consulente direzionale non parla soltanto, non fa sempre e solo domande per capire cosa non va (processo comunque preliminare ed importante). Ad un certo punto deve offrire una soluzione pratica, chiara nel processo e nella tempistica. Deve quindi individuare:
- qual è l’aspetto critico dell’azienda che non sta funzionando: potrebbe essere la mission, cioè l’obiettivo che si è data, troppo ambizioso o al contrario troppo limitato;
- qual è il passaggio successivo: ad ogni problema corrisponde una soluzione e il consulente deve proporla in questa fase. Si tratta di azioni concrete: riorganizzare un ufficio o un archivio, modificare il sito aziendale, tenere un corso di formazione sul problem solving;
- qual è la tempistica necessaria: anche in questo caso il consulente dovrà dare dei tempi chiari per ogni processo.
Ultimo concetto ma molto importante. Un bravo consulente direzionale non finisce il suo lavoro una volta che ha rimesso in piedi un’azienda. Lo step successivo, se vuole continuare ad avere un rapporto collaborativo proficuo con l’impresa, è guidarla verso un obiettivo ulteriore. Il classico esempio è quello del franchising o del mercato estero in cui investire.
Articolo pubblicato il giorno 26 Marzo 2020 - 09:55