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Come contrastare il rischio usura ai tempi del coronavirus

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In uno scenario come quello disegnato dall’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese nelle ultime settimane, l’economia nazionale attraversa senza dubbio il suo periodo più critico. A farne le spese sono, in particolare, le piccole e medie imprese e il vasto settore delle professioni, realtà che vedono drasticamente ridotte, se non azzerate, le entrate necessarie a garantire la sopravvivenza della propria attività e le necessità quotidiane delle proprie famiglie. I recenti interventi adottati dal Governo con il c.d. decreto “Cura Italia” lasciano di fatto spazi privi di adeguata tutela economica e sociale. Ed è proprio in questi interstizi che la criminalità, organizzata e non, tenta di prendere il sopravvento mettendo le mani sulle imprese e con le spalle al muro le famiglie in difficoltà. A lanciare l’allarme è l’avvocato Antonio Picarella, coordinatore provinciale e responsabile dell’ufficio legale di Sos Impresa Salerno, l’associazione presieduta dall’Avvocato Tommaso Battaglini che da dieci anni è presente sul territorio al fianco delle vittime di usura e di estorsione. <<L’arma più potente ed efficace con cui la criminalità riesce ad occupare ampi settori dell’economia legale, impadronendosene, è la liquidità, ovvero la disponibilità di capitali illeciti frutto di attività di spaccio, prostituzione, usura o estorsione.

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Grazie a questa disponibilità, chi fa usura è in grado di offrire denaro contante, anche in grosse quantità, che può far breccia nei soggetti economici più deboli chiamati a fare i conti con le enormi difficoltà derivanti a causa del coronavirus. In altre parole, è in questo periodo di stallo che si può più facilmente cadere nella trappola di chi promette un aiuto immediato, magari dopo aver ricevuto il diniego della propria banca una momentanea crisi di liquidità. E per avere in prestito denaro contante si può esser disposti ad accettare tassi di interesse illegali o ad offrire garanzie, mobiliari o immobiliari, di ogni tipo. Ma anche in una fase così critica – prosegue l’avvocato Picarella – esistono misure di sostegno che non vanno in quarantena, messe in campo dallo Stato per prevenire il rischio dell’usura o per contrastare i delitti che si siano già consumati. Il “Fondo per la prevenzione del fenomeno usura” prevede erogazioni ai Confidi e alle associazioni e fondazioni antiusura che prestano garanzie agli istituti di credito, con lo scopo di favorire forme di finanziamento a soggetti che incontrano difficoltà d'accesso al credito. Per contrastare fenomeni criminali già in atto, è invece operativo un Fondo cui possono accedere soggetti economici che siano vittime di reati di tipo mafioso, di usura e di estorsione.
La condizione imprescindibile per accedere al fondo è che la persona offesa denunci all’autorità giudiziaria i crimini subiti. Inoltre, per il denunciante chi avanzi l’istanza, è possibile chiedere una sospensione per due anni delle procedure esecutive, del pagamento dei ratei dei mutui, di adempimenti fiscali o tributari. Si tratta – conclude il penalista – di misure premiali a favore delle persone offese dal reato che decidono di denunciare anziché tacere, le quali ricevono in questo modo un sostegno concreto che consenta loro il reinserimento nell’economia legale>>. Sos Impresa Salerno, con il presidente Battaglini, è da anni al fianco delle vittime di questi reati, per dare loro assistenza, non solo legale, dal momento della denuncia alla successiva costituzione di parte civile nel processo penale. Il numero verde sempre attivo cui ci si può rivolgere è 800900767”.


Articolo pubblicato il giorno 24 Marzo 2020 - 12:58

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