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Classificazione dei ventilatori industriali

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I ventilatori industriali sono dispositivi elettronici che vengono installati all’interno di stabilimenti, con lo scopo di trattare grandi flussi di aria o altri fluidi comprimibili, derivanti dai processi di lavorazione.

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Anche se dotati di funzionalità e caratteristiche specifiche, la loro meccanica di base consiste, in via del tutto intuitiva, nella rotazione di pale collegate ad un albero azionato da un motore. La velocità di rotazione e, conseguentemente, del flusso di ventilazione emesso, possono comunque variare in base alle applicazioni pratiche e alla logistica dell’impianto in cui i ventilatori industriali (segui i suggerimenti di Ventilazione Sicura) vengono utilizzati.

Si distinguono due tipologie generali di aspiratori industriali: i ventilatori assiali e i ventilatori centrifughi.

1.1 Ventilatori assiali

Caratterizzati da ventole ad elica, sono in grado di trattare anche grandi volumi di aria o gas. Il fluido che viene aspirato all’interno del dispositivo, passa lungo l’asse del motore, raffreddandosi grazie al sistema elettronico e spostandosi parallelamente all’albero.

Vengono utilizzati principalmente in ambienti nei quali si renda necessario spostare volumi d’aria di quantità notevole, ma con un aumento di pressione limitato tra ingresso e uscita; sono spesso ad incasso, quindi non particolarmente ingombranti ma (quasi sempre) piuttosto rumorosi.

1.2 Ventilatori centrifughi

Sono la tipologia di ventilatori maggiormente diffusa negli impianti industriali, perché la loro meccanica è in grado di aspirare aria mista a particelle solide in misura più efficace rispetto a quella dei ventilatori assiali e assolvono anche all’ulteriore funzione di filtrare l’aria dalle sostanze inquinanti. Ma il ventilatore centrifugo viene preferito soprattutto per le sue caratteristiche strutturali, in quanto particolarmente resistente a lavorare a ciclo continuo; inoltre, la sua potenza aumentata rispetto al ventilatore assiale, lo rende capace di trattare flussi d’aria anche di temperatura molto elevata.

Il suo funzionamento, come si intuisce dal nome, sfrutta l’azione della forza centrifuga: ha

una struttura “a chiocciola”, all’interno della quale si trova un’elica a pale rotanti che spinge l’aria aspirata verso le pareti laterali e, successivamente, la lascia uscire dalla bocca di mandata.

2. Differenze funzionali dei ventilatori industriali

I ventilatori assiali vengono utilizzati per trasportare o raffreddare l’aria o i gas presenti in un ambiente industriale, prevalentemente per rispondere ad esigenze di sicurezza sul luogo di lavoro.

I ventilatori centrifughi, avendo portate e valori di pressione maggiori, sono preferiti quando si tratta di spostare fluidi molto aggressivi, compositi o con temperature molto elevate.

I ventilatori assiali sono più rumorosi, ma meno pesanti e ingombranti dei ventilatori centrifughi: il principale svantaggio di questi ultimi è infatti la maggiore complessità di impianto. Un sistema di ventilazione centrifuga necessita di un’apposita configurazione delle tubazioni e di un alloggiamento più grande; il ventilatore assiale, invece, occupa spazi minori e la sua installazione è meno costosa.

Quanto alle prestazioni, il ventilatore centrifugo, diversamente da quello assiale, è in grado di funzionare in modo ottimale anche all’interno di impianti in cui siano presenti condizioni ambientali impegnative e caratterizzate da forti resistenze.

3. Conclusioni e qualche consiglio

Ogni settore industriale ha esigenze diverse, quindi anche per quanto riguarda il sistema di aspirazione non è possibile generalizzare, indicando quale sia il ventilatore “perfetto” in ogni situazione.

In linea di principio, la scelta dell’una o dell’altra tipologia di ventilatore industriale dipende dall’esigenza che si considera primaria.

Qualora si debba aspirare aria pulita e non vi siano particolari condizioni di resistenza, un aspiratore assiale con una ventola ad alto rendimento può essere la scelta più idonea e ha il valore aggiunto di ridurre al minimo i consumi di energia, quindi anche i costi di gestione.

Se, al contrario, è necessario muovere o spostare aria o gas ad alta concentrazione di fibre volatili o polveri pesanti, sarà più indicato un ventilatore centrifugo, preferibilmente a pale radianti, particolarmente efficaci nel convogliare aria mista a materiali solidi, come i trucioli di legno o i granuli di plastica.

Anche se un ventilatore centrifugo di questo genere è più ingombrante, avrà, oltre ad una funzionalità più elevata, una maggiore resistenza all’usura e, di conseguenza, una durata maggiore nel tempo.


Articolo pubblicato il giorno 19 Marzo 2020 - 08:20

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