“Sento il dovere, rappresentando un parterre di oltre mille aziende associate, di significare la necessità di un immediato e veloce vostro intervento, al fine di chiarire moltissimi aspetti di ordine tecnico pratico afferenti le recenti norme emanate dal Governo in materia di ammortizzatori sociali. Il momento è convulso e lo comprendo e certamente sarete tutti fortemente impegnati in tante situazioni comunque connesse allo stato di emergenza da Coronavirus. Ma le imprese, in questo momento vanno tutelate e va dato alle loro istanze il giusto, quanto significativo peso, anche per il ruolo determinante che le stesse dovranno svolgere in occasione della ripresa produttiva, che ci auguriamo tutti avvenga a breve. Non posso che ringraziare anticipatamente per l’attenzione che vorrete dedicare alle richieste qui formulate che vanno unicamente nella direzione di uno snellimento delle attività delle aziende e dei relativi intermediari in tal senso autorizzati e soprattutto ritengo s’inseriscano, in una logica anche giuridica tendente alla salvaguardia dell’occupazione ed alla reale e concreta copertura di tutte le aziende e di tutti i lavoratori, non solo in questo momento tragico ma anche al di fuori del perimetro nell’unica e concreta ottica di superamento dello stato emergenziale, con sacrifici per tutti ma con un intento di socialità che non può non considerare le imprese, quale motore e forza assoluta della nostra economia” – Cosi il campano Nino Carmine Cafasso, Presidente AIS (Associazione Imprese di Servizi), Giuslavorista e Consulente del Lavoro in una lettera aperta, riportata in parte, indirizzata al Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo; al Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico ed al Direttore Centrale Ammortizzatori Sociali, Luca Sabatini.
Articolo pubblicato il giorno 22 Marzo 2020 - 11:18