Il Tar di Salerno accoglie il ricorso di 13 residenti che protestano per l’impatto ambientale dell’opera. Tesi ribadita con una nota dal dott. Vincenzo Petrosino – Oncologo Chirurgo – Salerno. “È evidente che un simile apparato documentale, sebbene ponderoso, non sia in grado di ragguagliare il livello informativo e di dettaglio richiesto dall’articolo 5, comma 1, lettera g, del decreto legislativo 152 del 2006. E ciò avuto precipuo riguardo alle considerevoli dimensioni del progetto sottoposto a Via ed all’autonoma incidenza di molte delle singole opere contemplate»Così la 2^ sezione del TAR di Salerno liquida, insieme alla concessione della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) da parte del Ministero dell’Ambiente che con il decreto del 6 febbraio 2017 e dal decreto delle Infrastrutture e dei Trasporti del 19 dicembre 2018, aveva dato il via libera all’ampliamento e ristrutturazione dell’Aeroporto di Salerno – Costa D’Amalfi.
Pensavamo che con il via libera concesso dall’allora ministro dei trasporti, Danilo Toninelli, fosse la fine della “via Crucis” composta dalle infinite stazioni di “sofferenze” che un territorio ha dovuto subire in merito alla realizzazione di una infrastruttura necessaria all’intera regione Campania.Purtroppo, l’accoglimento del ricorso di 13 residenti di via Lago Carezza, una strada a pochi metri dall’aeroporto, mette in “quarantena” giudiziaria un investimento di oltre 250 milioni di euro che avrebbe dovuto avviare il progetto per rendere lo scalo salernitano in grado di accogliere fino a 6 milioni di passeggeri.
Ovviamente, L’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), Gesac e lo stesso ministero faranno ricorso al Consiglio di Stato per dimostrare che il Master Plan è completo ed esaustivo al contrario di quanto affermato dai ricorrenti che ritengono incompatibile l’infrastruttura con i propri diritti in quanto «l’incisione su beni della vita di rilevanza costituzionale, come l’ambiente, il paesaggio, la salute e la sicurezza degli esseri umani e degli animali, ed euro-unitaria, ossia l’habitat di vita dell’uomo, che assurge a valore primario ed assoluto, in quanto espressivo di un diritto fondamentale della personalità umana».
Chi, come noi, ha seguito la “storia infinita” relativa all’aeroporto Salerno – Costa d’Amalfi, resta esterrefatto per come sia facile, semplice se non addirittura banale vanificare la possibilità di dare, finalmente, corso alla realizzazione di un’infrastruttura inserita nel piano strategico nazionale, necessaria a decongestionare l’aeroporto di Capodichino a Napoli, rendere un servizio essenziale per il definitivo sviluppo turistico dell’area del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Albunri e di parte della Lucania.Non a caso l’opera è stata riconosciuta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, nel Piano Nazionale degli Aeroporti, ha inserito l’aeroporto di Salerno fra i 26 aeroporti di interesse nazionale.Quando ci vorrà per superare l’ennesimo stop all’avvio dei lavori?
Questo è uno dei casi in cui la giustizia può e deve essere tempestiva nel suo agire senza tergiversare al fine di far decantare la situazione. Una decisione rapida consentirebbe ai residenti ottenere giustizia rispetto alle loro rivendicazioni, ai portatori di interesse di veder salvaguardati i loro investimenti o, in caso di sentenza sfavorevole, di poter integrare la documentazione mancante, e alla comunità di non veder naufragare la realizzazione di un’opera che, da oltre venti anni, sta a cuore ad un’intera provincia più grande di una regione.In risposta a questo articolo è arrivata in redazione la nota del Dott. Vincenzo Petrosino –Oncologo Chirurgo- Salerno- che ribadisce i motivi che stanno alla base del ricorso accolto.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 21 Marzo 2020 - 09:19