Venerdì 14 febbraio alle ore 21:00 lo spazio di Piazza San Domenico Maggiore sarà il palcoscenico ideale dello spettacolo “Fantasmi d’amore, una serata con gli spetti innamorati”. Un viaggio in cui Marianita Carfora, Andrea De Rosa, Marco Palumbo,
Peppe Papa, Peppe Romano condurranno il pubblico attraverso le vicende degli spiriti ammalati d’amore che popolano la nostra magica città, offrendo un menù di degustazioni e celebrando le note struggenti della tradizione partenopea dal ‘600 all’800, per un san Valentino particolare.
Napoli è una città imprevedibile; dietro il suo volto solare e scanzonato si nasconde un profilo lunare e inquietante. Napoli è una città che si svela a tratti e non a tutti. Napoli è una città magica.
Chi vuole conoscerla davvero deve essere disposto a seguire i sentieri tracciati dalle mille voci che arrivano dal passato, dai sussurri che corrono di casa in casa, di bocca in bocca. Le storie, le mille storie
del mistero, quelle mai scritte, quelle che per secoli di casa in casa, di nonna in nonna, si sono conservate integre e inossidabili, stanno scomparendo. E con loro un pezzo di Storia, la ricchezza di una memoria antica, impagabile. Questo spettacolo nasce da una convinzione: per conoscere Napoli, la vera Napoli, bisogna seguire il filo dei suoi racconti non scritti. Sulle note di antiche canzoni accompagnate da una compagnia di guitti
d’altri tempi si può davvero partire per viaggio immaginario tra ombre storie e leggende perse nella nebbia del passato. I personaggi di questo spettacolo hanno un’eternità da raccontare, e insieme alla loro storia
ricostruiranno frammenti di storia della città di Partenope. Si racconterà di Cola Pesce, della Bella Imbriana, di Re Nasone e di Maria D’Avalos, della Leggenda dell’Uccello Grifone e delle Gazze della Pignasecca. Attraverso le voci dei personaggi o dei loro fantasmi, riassaporeremo il gusto di antiche leggende mai sopite.
Prezzo biglietto, posto unico €25,00 – Per informazioni:
www.ilpozzoeilpedolo.it
Domenica 16 febbraio alle ore 19:00 andrà in scena una replica straordinaria – dopo l’incredibile successo da tutto esaurito dei primi due appuntamenti – di uno dei testi più famosi di Luigi Pirandello “Uno, nessuno e centomila”. Interprete dell’ultimo romanzo dello scrittore siciliano, Premio Nobel per la letteratura, è Paolo Cresta, che ne cura anche l’adattamento e la regia.
Un uomo, un uomo qualunque come si definisce lui stesso, un giorno come un altro, riceve un’osservazione da sua moglie: “Guardatelo bene il naso, ti pende verso destra”. Questa semplice e, apparentemente, innocua frase trascina l’uomo, Vitangelo Moscarda, in abissi di riflessioni e considerazioni che gli scavano dentro. Inizia a ricercare dentro di sé, nelle persone intorno a lui, scoprendosi, tormentatamente, Uno, nessuno e centomila.
È così che, da un semplice specchio, superficie ambigua e inquietante, emerge per Vitangelo Moscarda, un volto di sé finora ignorato, provocando in lui una profonda crisi, fino all’agghiacciante consapevolezza che la sua immagine negli occhi degli altri è profondamente lontana da quella che ha di se stesso. Da qui la presa d’atto ancora più inquietante: egli non è ‘uno’, come aveva creduto sino a quel momento, ma ‘centomila’, nel riflesso delle prospettive degli altri, e quindi ‘nessuno’. La realtà banale e paradossale dell’uomo, in relazione a se stesso e agli altri, è il filo rosso di una storia nella quale ciascuno di noi è costretto a riconoscersi.
In scena una sedia e un uomo, solo, che si rivolge direttamente al pubblico, proprio come il romanzo si rivolge direttamente al lettore. Racconta la sua storia, e nel farlo si confida, si confessa, rivive il suo lancinante viaggio interiore, e giunge ad affermare che, oltre a tutto il resto, non ha più bisogno di un nome, perché i nomi convengono ai morti, a chi ha concluso. Lui è vivo, e non conclude. La vita non conclude, e non sa di nomi, la vita. Pirandello stesso lo definì il romanzo “più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita”. Ed è da questa scomposizione Paolo Cresta è partito, utilizzando come riferimenti visivi Francis Bacon , Lucian Freud e Alberto Giacometti. Ciò che resta dell’uomo spogliato di tutto.
Prezzo biglietto, posto unico €16,00 – Per informazioni:
www.ilpozzoeilpedolo.it
Teatro il Pozzo e il Pendolo – piazza San Domenico Maggiore, 3 – 80134
Napoli
Tel. 081.5422088
Articolo pubblicato il giorno 13 Febbraio 2020 - 11:23
TOC non generata: nessun titolo trovato.