E’ stato condannato all’ergastolo dal Gup del tribunale di Napoli Nord Salvatore Tamburrino, ex esponente della camorra napoletana seguendo le cui orme gli investigatori arrivarono alla cattura del boss Marco Di Lauro, imputato per l’omicidio della moglie Norina Matuozzo, avvenuto nel marzo dello scorso anno. La donna fu freddata con tre colpi di pistola da Tamburrino, da cui aveva avuto due figli, e che non voleva accettare la separazione dalla moglie. Il delitto avvenne a Melito, alla periferia nord di Napoli, nell’abitazione dei genitori della donna, da cui quest’ultima si era rifugiata dopo avere deciso di lasciare il marito in seguito al tradimento con un’altra donna. Oggi in aula era presente la madre di Norina e i parenti piu’ stretti, che piu’ volte nei mesi scorsi avevano chiesto giustizia precisando che Norina non aveva nulla a che fare con la camorra. La condanna all’ergastolo di Salvatore Tamburrino, 41 anni, collaboratore di giustizia e per gli inquirenti della Procura Antimafia di Napoli per lungo tempo vivandiere e braccio destro del boss Marco Di Lauro, e’ giunta al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato. A pronunciare il verdetto e’ stato il giudice per le indagini preliminari Barbara del Pizzo, del Tribunale di Napoli Nord. Tamburrino, fuggì subito dopo avere assassinato la moglie, Norina Matuozzo, 33 anni, a Melito, nell’abitazione dei suoceri, al termine di una lite. Si costitui’ qualche ora dopo, in Questura, a Napoli, dove si reco’ accompagnato dal suo avvocato. Fu in quella circostanza che rivelo’ alle forze dell’ordine il nascondiglio di “F4”, cosi’ gli investigatori avevano soprannominato il quarto figlio del boss Paolo Di Lauro, tra i latitanti piu’ pericolosi d’Italia e ricercato dalle forze dell’ordine e dalla magistratura, senza sosta, per circa 14 anni. Il blitz venne organizzato in pochissimo tempo: Marco Di Lauro e’ stato arrestato nel corso di un’operazione congiunta di Polizia, carabinieri e Guardia di Finanza, coordinata dal pm antimafia Maurizio De Marco, scattata nel quartiere Chiaiano. Era latitante dal 7 dicembre 2004, da quando sfuggì a un maxi blitz anticamorra.
Articolo pubblicato il giorno 3 Febbraio 2020 - 18:14