La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Carmine D’Aponte, accusato di aver ucciso la moglie Stefania Formicola il 18 ottobre 2016 a Sant’Antimo. Così la condanna all’ergastolo e’ diventata definitiva per lui che ha sempre dichiarato di non aver mai avuto l’intenzione di volere uccidere la madre dei suoi due figli, adesso affidati ai nonni materni. La donna venne avvicinata dal marito, con il quale era in procinto di divorziare, e venne uccisa all’interno della sua automobile. Lui le aveva chiesto un ultimo appuntamento per chiarire definitivamente la situazione, ma si presentò armato della pistola con la quale le esplose un colpo di pistola al petto. Da anni Stefania Formicola subiva le violenze del marito, su un diario scriveva dei tormenti e della paura di lasciare i suoi di figli: temeva di essere uccisa.
Articolo pubblicato il giorno 18 Febbraio 2020 - 21:55