“Il passaggio dalle linee normali, dove guidavi un treno e guardavi i segnali a vista, a quelle ad Alta Velocita’ dove tutto e’ automatizzato, non ci sono segnali, non ci sono semafori, tutto lo vedi in cabina, per forza genera ansia. Un errore umano o anche un guasto non segnalato possono provocare un disastro come quello che e’ successo”. Lo afferma Massimo Cosentino, macchinista dei Frecciarossa dal 2006 al 2018 (quando e’ andato in pensione) ed ex sindacalista dell’Orsa, commentando il deragliamento del treno Milano-Salerno in una intervista a La Stampa. “Ho visto le foto dello scambio. Era aperto, verso il binario di ricovero. Non so cosa sia successo ma non doveva essere in quella posizione”, afferma. Secondo Cosentino, la tecnologia dell’alta velocita’ ha modificato profondamente il rapporto tra i macchinisti e il treno. E’ “fatte le dovute proporzioni come un aereo coi binari. Non vedere i segnali metteva ansia all’inizio. Ti devi fidare del sistema elettronico. E tutti sanno che puo’ capitare sempre un guasto anche al piu’ sofisticato sistema elettronico. Un altro salto c’e’ stato quando siamo passati dal Frecciarossa 500 al Frecciarossa 1000. Nuovi sistemi, doppio apparato di frenata con spazi accorciati”.
Articolo pubblicato il giorno 8 Febbraio 2020 - 13:30