Napoli. Si è dimesso il professore dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli coinvolto in un’inchiesta della Procura per presunti abusi sessuali nei confronti di una studentessa di 20 anni. Vuole difendersi nelle sedi giudiziarie e per questo ha scritto una breve lettera ai vertici dell’istituto sostenendo che “La scelta di risolvere il mio rapporto con l’Accademia è esclusivamente legata alla mia volontà di preservare sempre, e indipendentemente dalle mie ragioni, la serenità degli allievi e dell’ambiente in cui studiano”, come anticipa Il Mattino. Nel frattempo l’inchiesta va avanti. Sarà l’accertamento irripetibile, sui telefoni cellulari di entrambe le parti in causa, il punto di svolta delle indagini della Procura di Napoli che mira a fare chiarezza sulla vicenda. Gli inquirenti della sezione “fasce deboli” (pm Cristina Curatoli, procuratore aggiunto Raffaello Falcone) hanno iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di violenza sessuale, il professore 50enne che, attraverso i suoi legali, ha già consegnato spontaneamente ai magistrati i tabulati delle conversazioni via chat e social intercorsi tra il docente e la ragazza durante la loro relazione, dai quali non emergerebbero fatti di rilevanza penale. La vicenda, secondo quanto si è appreso sta producendo pressioni notevoli sia sulla ragazza, sia sul professore: entrambi, sempre secondo quanto si è appreso, si stanno avvalendo di un sostegno psicologico. Il prossimo 6 marzo saranno eseguite le copie forensi di entrambi i dispositivi in maniera da cristallizzare eventuali elementi probatori.
”L’Accademia è stata parte attiva ancor prima che questa vicenda assumesse una rilevanza mediatica operando nel solco del dettato istituzionale, delle regole a nostra disposizione e soprattutto in collaborazione con gli organi di rappresentanza che sono la presidenza, la direzione e la Consulta degli studenti, organo fondamentale, per poter appurare i fatti e poter intervenire in maniera puntuale”. Cosi’ il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Giuseppe Gaeta, in merito al presunto caso di molestie sessuali da parte di un docente dell’Istituto su cui la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo. Gaeta ha annunciato che ”stiamo programmando l’apertura di un centro di ascolto in collaborazione con soggetti che abbiano competenze riconoscibili e qualificate perché é nostro impegno offrire la nostra disponibilità all’ascolto, la nostra tutela e la nostra capacità di garantire la privacy e l’anonimato in un momento cosi’ delicato perché – ha aggiunto – l’eccesso di visualizzazione e di esposizione potrebbe produrre l’effetto contrario e cioè che le persone non accettino di essere esposte. Noi invece vorremmo insieme alla Consulta sviluppare un’opportunità di ascolto”. Il direttore ha riferito di essersi reso disponibile con la magistratura per fornire tutti gli elementi ma al momento non c’è stata ancora una convocazione in Procura. ”Ho sempre operato in maniera trasparenza e quindi ci siamo resi disponibili a collaborare con chi ha il compito di svolgere questa delicata indagine per dare il nostro aiuto a definire i contorni di una vicenda che ci vede tutti molto amareggiati perché siamo tutti legati all’identità di questa istituzione e il nostro lavoro è proiettato verso i nostri primi destinatari che sono gli studenti”, ha concluso Gaeta.
Articolo pubblicato il giorno 19 Febbraio 2020 - 06:56